Ambiente / Acqua

Poca neve, niente pioggia: rischiano falde e sorgenti. E l’Adige in secca fa impressione

La portata del fiume è bassa ma non ancora allarmante considerata la stagione. Molto dipenderà dalle precipitazioni primaverili

LA GALLERY Sulle rive del fiume in secca

TRENTO. Se non è già emergenza, manca poco. L’acqua è sorvegliata speciale già da tempo e quest’inverno che sta finendo non ha permesso di tirare un sospiro di sollievo. C’è chi cerca di leggere la siccità nei livelli dell’Adige ma quelli in realtà non sono molto allarmanti.

«La portata varia fra i 50 e i 70 metri cubi al secondo - spiega l’ingegner Franco Pocher, dirigente del servizio risorse idriche ed energetiche della Provincia - i mesi di gennaio e febbraio sono caratterizzati da portate limitate, e in questa stagione non ci sono prelievi importanti. Quindi il dato non è ottimo ma accettabile. Quella che manca è la neve in quota. Quello è il problema». Manca quella riserva di acqua che nei mesi più freddi prende la forma di neve e che solitamente con il disgelo aumenta le portata di fiumi e torrenti. Precipitazioni più che carenti e questo significa che neppure le sorgenti e le falde si possono “ricaricare”.

Poca neve e niente pioggia: che impressione l’Adige in secca

Non c’è allarme, considerata la stagione, ma una certa preoccupazione sì. Non solo: l’Adige, così in secca, fa proprio impressione. Si aspettano le precipitazioni primaverili, senza dimenticare che le “scorte” di neve in quota sono scarse.

E l’estate non è lontana per cui si ragiona già su cosa è necessario fare per limitare le conseguenze di questa prolungata siccità. Con alcuni Comuni, da Brentonico a Storo, che sono già molto preoccupati. La carenza di precipitazioni prosegue da mesi tanto che il 2022 è risultato tra i 5 anni più secchi dell'ultimo secolo.

Neve scarsa, poca pioggia: l'Adige in secca fa impressione

Foto di Daniele Panato

Facendo una somma dei report mensili di Meteotrentino da gennaio a dicembre ci sono stati 72 giorni caratterizzati da pioggia superiore al millimetro (i dati sono quelli della stazione di Trento Laste) mentre la media è di 83. E solo a dicembre e ad agosto sono arrivati dal cielo una quantità di millimetri di pioggia superiore alla media.

Una carenza di acqua associata ad un caldo intenso e prolungato che ha creato anche grossi problemi ai ghiacciai e non solo. Per capire la situazione il 2022 si è chiuso con una media annua superiore di 1,82 gradi centigradi rispetto alla norma 1981-2010. Questo il quadro attuale e su quello che sarà fra poco, quando i campi avranno bisogno di essere irrigati e dovrà essere garantito l’accesso all’acqua potabile, si sta lavorando. In attesa delle precipitazioni.

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