Società / L'iniziativa

Ecco "#Cimettolafaccia", la campagna trentina contro la violenza sulle donne

Sono già numerose le adesioni tra esponenti istituzionali, mondo economico e sport all'appello lanciato dagli Stati generali delle donne insieme a Lions new voices. La presidente della Corte d'appello, Gloria Servetti: "Si abbassa l'età delle vittime di violenza di genere"

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TRENTO. È stata lanciata la campagna #Cimettolafaccia contro la violenza sulle donne, promossa dagli Stati generali delle donne di Trento e da Lions new voices.

Sono 23 gli uomini che hanno già dato la propria adesione, tra cui il procuratore della Repubblica di Trento, Sandro Raimondi, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il questore, Maurizio Improta, i sindaci di Trento, Rovereto e Tione, Franco Ianeselli, Francesco Valduga ed Eugenio Antolini, e il capitano dell'Aquila basket, Toto Forray.

Il lancio della campagna è avvenuto in occasione della presentazione della pubblicazione "Rispetto delle donne tutto l'anno", che contiene una sintesi della Convenzione di Instabul, la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. La pubblicazione è stata curata da Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati generali delle donne, ed è aperta da una prefazione di Raimondi.

"In pochissime pagine è riassunta l'essenza della violenza, che può avere tante facce: fisica, morale e psicologica, ed economica. Quest'ultima è forse la molla che fa sì che le donne non denuncino, perché hanno paura di perdere quel sostegno economico che il loro partner può garantire, sotto il profilo della sussistenza, anche a una famiglia infelice", ha detto Sandro Raimondi, che ha sottolineato come a Trento abbia trovato una realtà "attenta, sia a livello istituzionale, sia a livello imprenditoriale" nei confronti della violenza sulle donne.

"Sentir dire che il Trentino ha già fatto tanti passi avanti da chi ha e ha avuto impegni importanti vuol dire che abbiamo fatto una strada importante. Ci deve rendere orgogliosi, ma ci deve far sentire anche un grande senso di responsabilità, perché vuol dire che dobbiamo continuare gli sforzi per proseguire in questa direzione", ha affermato Fugatti.

Sempre oggi, la presidente della Corte d'appello di Trento, Gloria Servetti, sentita dall'agenzia Ansa, ha sottolineato che si registra "un abbassamento dell'età delle vittime di violenza di genere".

"La violenza può iniziare anche nelle coppie di ventenni. Se guardiamo anche agli ultimi femminicidi, molte delle vittime sono giovanissime, con rapporti nati da poco tempo. Parliamo quindi di rapporti in cui la violenza si è manifestata subito, in cui la violenza era alla base della relazione".

Servetti cita i dati della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano (Cadmi).

"Diminuisce l'età perché i rapporti sono già malati dall'inizio: i più giovani probabilmente vengono da esperienze familiari dove non hanno vissuto un rapporto sereno", ha spiegato al riguardo il questore di Trento Maurizio Improta. "In media solo il 43% delle vittime di violenza cerca aiuto. Dobbiamo cercare di aumentare la percentuale di donne vittime di violenza che si rivolge alla Questura per chiedere aiuto. Credo che si debba lavorare su un'accoglienza non solo materiale della vittima, quella offerta dalle case rifugio, ma anche su un'accoglienza 'empatica'. Il territorio del Trentino si presta a fare da staffetta in quest'opera", ha concluso Servetti.

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