Trento / Il tema

Primo no del Tar ai ricorsi contro la legge che allontana le slot machine dai luoghi "sensibili"

Il giudice ha emesso intanto un decreto monocratico per respingere la richiesta avanzata dalla sala giochi di viale Verona contro l'applicazione delle norme "anti ludopatia", che prevedono una  distanza minima di 300 metri da una serie di spazi di aggregazione sociale

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TRENTO. Primo no dei giudici ai ricorsi contro le nuove norme trentine che vietano la presenza di macchine per il gioco d'azzardo nelle aree sensibili, cioè entro 300 metri da luoghi quali scuole, centri giovanili e centri anziani.

Agipronews, agenzia del settore, ha comunicato infatti questa mattina, 10 ottobre, che il Tar di Trento ha respinto i primi ricorsi degli operatori di gioco contro la legge provinciale anti-ludopatia.

Nel decreto monocratico pubblicato oggi, il giudice Fulvio Rocco respinge, nello specifico, l'istanza cautelare presentata dalla società titolare della sala giochi in viale Verona a Trento.

«Deve essere accordata nella presente fase processuale preminente tutela del bene primario della salute», si legge nel provvedimento. Al momento, le fonti della legge provinciale «non possono essere tout court disapplicate» proprio perché «prendono in considerazione principalmente le conseguenze sociali dell’offerta di una tipologia di giochi suscettivi di innescare pericolosi fenomeni compulsivi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché dell’impatto sul territorio dell’afflusso a tali giochi da parte degli utenti».

Quanto ai danni dedotti dagli operatori, la società «avrebbe comunque potuto utilmente attivarsi per trasferire il proprio esercizio nella pur ridotta area “non espulsiva” dell’attività».

La prossima udienza, durante la quale il ricorso verrà esaminato in sede collegiale, è stata fissata il 10 novembre.

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