Infanzia / Il bilancio

Bisesti soddisfatto: «Materne aperte anche l'estate prossima. Quest’anno è stato un successo, 8.000 bimbi iscritti»

L'allungamento dell'anno scolastico era stato voluto dalla giunta provinciale nel 2020, come risposta al problema del Covid, e l'esperienza era stata ripetuta nel 2021, per venire incontro alle famiglie in difficoltà. L’anno prossimo, promette, l’assessore ci saranno sistemi per rendere più fresche le aule

LA PROTESTA Insegnanti contrarie

TRENTO. Ieri, 29 luglio, è l'ultimo giorno di scuola materna: per il terzo anno, infatti, la giunta provinciale ha tirato dritto e, forte della partecipazione degli anni scorsi, ha deciso di tenere aperte anche a luglio le scuole per l'infanzia per i piccoli dai tre ai sei anni. Un luglio caldo, con i bambini e le maestre a sfidare temperature record in strutture concepite e realizzate per l'utilizzo secondo un calendario scolastico che va da settembre a giugno.

«Il nodo della questione - spiega Marcella Tomasi, segretaria provinciale della Uil Fpl Enti Locali - è capire una volta per tutte se le scuole per l'infanzia hanno funzione didattica, e sono scuole, oppure sono qualcos'altro. Della questione è stata interessata la Corte costituzionale, ed ora siamo in attesa della consulta: in autunno dovrebbe arrivare la risposta del quesito a livello nazionale, e sarà dirimente». 

La sindacalista prosegue: «Questa sorta di confusione tra il ruolo educativo e quello di baby-sitteraggio, è stata ufficializzata quest'anno, con l'inclusione di professionisti del terzo settore per le attività ludiche». E rimarca: «Con questa organizzazione, non solo le maestre non riescono a smaltire le ferie, ma alla fine fanno più di undici mesi di attività, visto che ad agosto sono già in sede per l'allestimento e la programmazione in vista della riapertura».

L'allungamento dell'anno scolastico era stato voluto dalla giunta provinciale nel 2020, come risposta al problema del Covid, e l'esperienza era stata ripetuta nel 2021, per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Quest'anno, con una delibera, l'apertura estiva è stata riproposta e portata a termine. «La risposta delle famiglie - precisa l'assessore provinciale all'istruzione Mirko Bisesti - è stata davvero alta, a sottolineare che l'esigenza è reale ed importante: hanno infatti usufruito di questo servizio 7.892 bambini, pari ad oltre il 59% dei piccoli iscritti all'anno scolastico».

Prosegue l'assessore: «Ecco perché andiamo avanti con il confronto, per la definizione del prossimo anno con una formula innovativa che preveda il coinvolgimento degli enti gestori e del privato sociale. Entro dicembre di quest'anno, in vista delle iscrizioni dell'anno prossimo, ci attiveremo così da fare tesoro delle sperimentazioni già portate avanti, e migliorare le interazioni per proporre attività diverse: la risposta deve essere capillare e territoriale, perché la richiesta c'è ed è reale».

Per le quattro settimane di luglio, ai genitori veniva richiesto un contributo di 50 euro, una quota minima della spesa sostenuta dall'ente pubblico, visto che comunque è stato garantito, oltre all'asilo aperto, anche il trasporto.

«Questo è un investimento che abbiamo voluto fare - prosegue Bisesti - proprio per aiutare le famiglie: la volontà politica è stata forte, ed i dati parlano chiaro. Per questo è importante cercare una soluzione insieme». L'assessore rivendica anche il «costante confronto con il gruppo di lavoro che comprende, oltre alla Provincia, anche la Federazione delle scuole materne, l'associazione Coesi, il privato sociale, pedagogiste, i delegati dei Comuni».

Resta aperto il problema delle strutture, e del caldo. Sull'argomento si sono espressi anche i consiglieri provinciali di Fratelli d'Italia. «L'aria calda dell'anticiclone africano - rimarca Katia Rossato - ha creato molte criticità soprattutto in quelle strutture che solitamente non venivano utilizzate d'estate come ad esempio alcuni edifici che ospitano le scuole dell'infanzia». Per garantire un ambiente ottimale «è però necessario adottare qualsiasi strategia che possa adeguatamente rinfrescare gli ambienti» così che «per le estati prossime la situazione passa cambiare».

Secondo Livio Degasperi, del Servizio attività educative per l'infanzia, il caldo di luglio è stato «un evento eccezionale, al di fuori di ogni programmazione», ed ha richiesto «costanti monitoraggi soprattutto nella città di Trento». «Per questo - ammette - possiamo ipotizzare dei sistemi di raffrescamento».

«Grazie ai sopralluoghi - conferma Bisesti - si potrà intervenire entro la prossima estate». Scuole materne aperte anche a luglio del prossimo anno, dunque? «Il Trentino - afferma Bisesti - è ambizioso: da qui può partire un modello innovativo di sostegno alle famiglie».

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