Poste / Il dato

Poste Italiane: acquisti online, più 230% di pacchi nei primi mesi del 2022

La rete conta 119 punti di ritiro e spedizione in Trentino e risulta più capillare sul territorio provinciale rispetto agli uffici tradizionali. Dietro a questo notevole e positivo incremento (dal punto di vista di Poste italiane) ci sono i lavoratori che non sempre hanno un carico di lavoro adeguato, anzi. E la denuncia arriva dal sindacato

TRENTO. La rete PuntoPoste cresce in provincia di Trento. Nei primi mesi del 2022, si è registrato un incremento del 230% di pacchi lavorati tra resi e consegne, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La rete conta 119 punti di ritiro e spedizione in Trentino e risulta più capillare sul territorio provinciale rispetto agli uffici tradizionali.

Che sono comunque tanti: 192. Questa maggior presenza è data dal fatto che i PuntoPosta fanno base su tabaccherie, bar, edicole, cartolerie e anche lockers, i quali sono maggiormente distribuiti sul territorio e permetto al cittadino di avere un servizio di prossimità; anche gli orari sono più convenienti, più ampi e flessibili.

Proprio grazie alla loro efficienza, PuntoPosta viene utilizzato da diversi siti che si occupano di vendite online e anche questo ha permesso di incrementare il numero di pacchi lavorati.

Dietro a questo notevole e positivo incremento (dal punto di vista di Poste italiane) ci sono i lavoratori che non sempre hanno un carico di lavoro adeguato, anzi. E la denuncia arriva dal sindacato. 

«Questo incremento è andato ad impattare su una situazione in cui i lavoratori già prima erano insufficienti - commenta Daniela Tessari di Slc Cgil - alcuni precari hanno ricevuto un contratto a tempo indeterminato, però part time, sarebbe stato meglio un tempo pieno».

Le conseguenze inevitabili sono stati gli straordinari del personale di recapito e i ricollocamenti. La situazione risulta peggiore su Bolzano, dove non si è praticamente potuto procedere alle assunzioni a causa del requisito linguistico richiesto. Quindi parallelamente ad una facilitazione di utilizzo da parte del consumatore del servizio di consegna il sindacato segnala che resta il nodo dell'occupazione e dei contratti che vengono offerti ai lavoratori.

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