Amministrazione / Delibera

Aumentate le indennità dei sindaci trentini. Dal 2024 Ianeselli passa da 9.432 a 11.040 euro al mese

Nulla cambia per i primi cittadini delle città da 10.000 a 30.000 abitanti, ovvero Arco, Pergine e Riva del Garda il cui "stipendio" era già stato adeguato, e cioè 7.461 euro lordi al mese ed il sindaco di Rovereto, città che si trova nella fascia tra i 30.000 e i 50.000 abitanti, ovvero 8.447 euro al mese

SODDISFATTO Ossanna: "Riconoscimento dovuto"

di Barbara Goio

TRENTO. Quando si parla di aumenti ai politici, si tocca un nervo scoperto, soprattutto in questo periodo in cui l'antipolitica sta raccogliendo consensi e il mestiere di chi si dedica ad amministrare la cosa pubblica è sempre più oggetto di critica.

Ecco perché la ratifica degli aumenti agli amministratori locali, già decisi dalla regione e ieri e l'altroieri inseriti nell'Assestamento di bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2022-2024 è stata oggetto di accorate discussioni. Si tratta di un costo complessivo aggiuntivo stimato di circa 4,2 milioni di euro.

«Anche se - spiega l'assessore provinciale agli enti locali Lorenzo Ossanna, del Patt - in discussione generale è emersa la necessità dell'apprezzamento unanime dell'operato di sindaci, consiglieri e amministratori, è sempre difficile spiegare questi aumenti ai cittadini».

E riprende: «Eppure qui si è trattato di un adeguamento alla legge del governo per uniformare i compensi in tutte le regioni d'Italia. In Trentino eravamo rimasti sotto la soglia minima. Lo scopo principale dell'emendamento che rimodula l'articolo 1, già concordato con il Consiglio delle autonomie locali, era di armonizzare le varie fasce e categorie. La differenza tra la Provincia di Bolzano e quella di Trento, è che in Alto Adige si è adottato un criterio più omogeneo, mentre in Trentino uno più armonico, per evitare che un sindaco di un comune prenda meno di un altro di un comune più piccolo».

Sono ben 162 le amministrazioni trentine coinvolte e gli aumenti sono legati ad una serie di fattori. Per i comuni fino a 500 abitanti, dove le indennità per il sindaco oscillavano tra i 1.140 e i 1.266 euro lordi al mese, si arriva a 2.210.

Nei comuni da 501 a 2.000 abitanti si arriva a 2.747 (il massimo era 2.252); dai 2.001 ai 3.000 abitanti, i compensi lordi mensili dei sindaci toccano i 4.152 euro (erano 3.519).

I primi cittadini dei comuni dai 3.001 ai 5.000 abitanti prenderanno 4.294 euro (erano 3.520) mentre chi amministra una cittadina dai 5.001 ai 10.000 abitanti potranno vedersi riconoscere un'indennità massima di 5.549 euro (era di 3.801).

Si tratta comunque di indennità massime, e comunque minori di quelle altoatesine: esistono molte altre sottocategorie e classi inferiori, ed è da qui che si parte per il calcolo di assessori, consiglieri e amministratori: verranno corrisposte dal 1° gennaio 2023.

Nulla cambia per i sindaci delle città da 10.000 a 30.000 abitanti, ovvero Arco, Pergine e Riva del Garda il cui "stipendio" era già stato adeguato, e cioè 7.461 euro lordi al mese ed il sindaco di Rovereto, città che si trova nella fascia tra i 30.000 e i 50.000 abitanti, ovvero 8.447 euro al mese.

Cambia di molto invece l'indennità del sindaco di Trento, città capoluogo di regione e con popolazione sopra i 100.000 abitanti: passa da 9.432 a 11.040 euro mensili. A partire però dal 1° gennaio 2024.

«Questa cifra - spiega Franco Ianeselli - è stata parametrata a livello nazionale e, se non fosse stata adeguata, l'indennità sarebbe stata inferiore di quella di tutti i colleghi del resto d'Italia. Questa cifra è stata calcolata prendendo come riferimento il trattamento complessivo dei presidenti di regione ordinaria e calcolando l'80 per cento. Sarà corrisposta dal 2024, e comunque in Comune è stato istituito un fondo di solidarietà a cui cercherò di contribuire».Anche se tutti i consiglieri hanno riconosciuto l'opera degli amministratori locali, il loro impegno e la loro responsabilità, gli aumenti hanno fatto tornare alla ribalta una vecchia questione mai digerita dall'opposizione, ovvero la rivalutazione delle indennità dei consiglieri provinciali e regionali. L'altra sera, in chiusura, l'argomento era stato rispolverato e c'era stata una timida apertura del vicepresidente Arno Kompatscher, e ieri è stata indetta una riunione dei capigruppo.«Di fatto - precisa Paolo Zanella, Futura - il provvedimento approvato è che noi possiamo contare su scala mobile e gabbia salariale, privilegi che non vengono riconosciuti ad alcun lavoratore. Per questo è stato depositato dai Verdi un ddl che toglie questi automatismi. Quanto ai sindaci, forse più che di un aumento avevano bisogno di uffici tecnici e segretari comunali». «Il messaggio che arriva ai cittadini - riprende Sara Ferrari, Pd - è che in un momento di così forte inflazione, le nostre indennità volano». Chiusa la parentesi, l'attenzione è tornata sul voto finale e la misura è stata approvata dalla maggioranza, con l'astensione di Rossato (FdI), Ferrari, Manica, Tonini e Zeni (Pd), Zanella, e il voto contrario di Marini (5stelle). «Un risultato - conclude Ossanna - che mostra comunità di intenti e che ha rafforzato i rapporti tra Trento e Bolzano, un riconoscimento agli amministratori voluta a livello locale e coronata a livello regionale. Un messaggio importante sul sentire condiviso della cosa comune».

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