Politica / Trattative

Come convincere il Patt ad appoggiare Fugatti? Sgarbi al lavoro (e in cambio un posto in Senato per il "geografo" Panizza)

Il presidente del Mart conferma un colloquio con Fugatti e il presidente del Patt (suo collaboratore). Si presenterà in Trentino la lista «Rinascimento» del critico d’arte, poi le politiche, ed il noneso aspira ad un collegio sicuro. E Fratelli d’Italia?

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Vittorio Sgarbi sta caldeggiando, tramite i suoi buoni uffici, la conclusione di un accordo politico tra il Patt e la Lega a sostegno del presidente Maurizio Fugatti per un secondo mandato nel 2023: un accordo che potrebbe portare con sè anche una ricandidatura al Senato proprio dell'amico «geografo» e presidente del Patt, Franco Panizza, in un collegio uninominale sostenuto dal centrodestra.

Il critico d'arte e presidente del Mart, che tre anni fa fortissimamente volle al suo fianco a Rovereto Franco Panizza, allora tornato a fare il funzionario provinciale dopo una vita nelle istituzioni, tra consiglio provinciale e Senato, ora confessa il suo ruolo quasi di "sensale" per favorire un matrimonio che si augura si possa celebrare nel 2023, tra Stelle alpine e Carroccio.

«C'è stato un incontro - racconta il professor Sgarbi - tra Panizza, il presidente Fugatti e me e posso dire che è in corso un dialogo che mi auguro possa concludersi con un accordo, sia per le elezioni politiche che per le provinciali. L'autonomia infatti nasce con il Patt, ma è anche la vocazione della Lega, certo c'è da lavorare soprattutto sui temi della solidarietà e in rapporto alle persone più fragili»,

Ma sul fatto che Fugatti possa riuscire a portare il Patt nella sua coalizione l'anno prossimo, il presidente del Mart si mostra molto fiducioso: «Nella dimensione molto variegata del Patt penso che Panizza sia tra coloro che sono più orientati a chiudere l'accordo con Fugatti e la Lega. Se si arrivasse a questo io sarei felicissimo e anche con la mia lista Rinascimento, che intendo presentare in Trentino, sarei d'accordo a convergere sul nome di Panizza per una candidatura alle politiche».

Non è un mistero che Franco Panizza all'interno del Patt sia tra coloro che spingono per un riposizionamento del Partito autonomista verso il centrodestra. E il presidente Fugatti in più occasioni ha dichiarato apertamente di voler fare posto alle Stelle alpine nella sua coalizione.

Proprio questo scenario sta inquietando non poco Fratelli d'Italia, che teme che si concretizzi lo spauracchio di una esclusione dall'alleanza provinciale proprio per fare spazio agli autonomisti, che si sono detti allergici alla convivenza con i nazionalisti d Giorgia Meloni.

Non era ancora emerso, però, in modo così chiaro, che l'ex senatore e oggi presidente del Patt, potesse tornare a sperare, tramite un accordo con Fugatti, di ritornare a Roma nelle aule di Palazzo Madama, che nel 2018 si trovò a dover lasciare dopo aver perso con il centrosinistra il collegio di Trento, proprio per mano - ironia della sorte - di un esponente di Fratelli d'Italia, il senatore Andrea de Bertoldi.

La candidatura di Panizza con il centrodestra, dunque, potrebbe fare parte del "pacchetto" di un ipotetico accordo Patt-Fugatti. Va tenuto presente, comunque, che i posti a disposizione per il Senato in Trentino sono solo tre: il collegio di Trento con de Bertoldi, che certamente punterà alla ricandidatura; quello della Valsugana, dove c'è Elena Testor, passata da Forza Italia proprio alla Lega; e infine Rovereto. Qui effettivamente la senatrice in carica è Donatella Conzatti, che dopo essere stata eletta con il centrodestra in quota Forza Italia, poi è passata in Italia Viva di Renzi.

Certo, Panizza, potendo scegliere preferirebbe la Valsugana, ma questo potrebbe fare parte della trattativa, così come l'alternativa di un eventuale ripiegamento sulla Camera. Il confronto è alle prime battute e non si può prescindere da quanto accadrà a livello nazionale. E anche in casa dei cugini Svp. L'esperto onorevole Sgarbi avverte: «Stanno tutti buoni fino a novembre, si attendono le elezioni in Sicilia».

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