Energia / Incentivi

Via alla corsa per il fotovoltaico in Trentino, in campo anche i contributi Bim

Il vicepresidente della Provincia, Tonina: realizzare impianti senza incentivi è difficile, ora grazie ai bacini imbriferi montani ci sarà la possibilità di promuovere questi strumenti

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di Nicola Maschio

TRENTO. Il Trentino compie un altro passo verso l'utilizzo di energie rinnovabili. E lo fa con il sostegno concreto dei BIM, i bacini imbriferi montani, alla Provincia. Dopo l'approvazione della nuova legge inerente gli impianti fotovoltaici, promossa dal vicepresidente e assessore all'ambiente Mario Tonina, queste tipologie di lavori su coperture e pertinenze degli edifici, fino a 50 kilowatt, sono classificate come opere libere.

Un passaggio fondamentale prima di tutto per le famiglie, ha aggiunto Tonina, in cui la parola d'ordine è stata "semplificazione": «Sappiamo che realizzare impianti fotovoltaici, senza incentivo, diventa difficile.

Ora anche grazie alla collaborazione con i BIM ci sarà la possibilità di promuovere l'installazione di questi strumenti. Sono convinto che chi contribuirà a fare questo lavoro non lo farà solo per la produzione, ma per il risparmio, oggi importantissimo». Gli incentivi però non si fermeranno al solo settore domestico, dato che tra la fine di maggio e l'inizio di giugno partirà un bando per le imprese, con uno stanziamento di circa 20 milioni di euro.

Comunque, come spiegato in apertura, giocheranno un ruolo di primaria importanza i quattro BIM coinvolti nel progetto: quello dell'Adige, del Sarca, del Chiese e del Brenta, che metteranno a disposizione contributi a fondo perduto (minimo duemila euro), per favorire l'installazione dei pannelli. «Le famiglie che vorranno dotarsi di impianto dovranno solo compilare un modulo per la domanda e, dal giorno successivo, procedere con i lavori - ha spiegato Giorgio Marchetti (Sarca) -. Si tratta di un'operazione che valorizza il territorio e che noi già stiamo sostenendo da tempo, come dimostrano i settemila impianti finanziati fino a ora. Metteremo a disposizione un milione di euro, il risparmio per gli utenti sarà di circa il 75%».

La stessa cifra è stata stanziata dal BIM dell'Adige, come spiegato dal presidente Michele Bontempelli: «Non abbiamo l'esperienza di altri nostri colleghi, ma contando 105 comuni in tutto pensiamo che un milione di euro siamo una prima, buona tranche. Capiremo in seguito come si evolveranno le domande».

Ed anche Giacomo Silano (Brenta) e Claudio Cortella (Chiese) hanno espresso soddisfazione: «Ricordiamo però che i BIM sono diversi tra loro, tanto nelle risorse disponibili quanto in termini di popolazione. Serviranno valutazioni per capire di quali cifre stiamo parlando, ma avere per la prima volta una regia territoriale estesa su questo tema ha permesso di fare grandi passi avanti».

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