Ricorrenze / Politica

Festa della Liberazione, ma Fugatti non partecipa, e scoppia la polemica: in viaggio per Vienna e il PD attacca, «neanche su Facebook, dove è bulimico...»

Il presidente manda Tonina, e un comunicato stampa della Provincia in cui parla di Alcide De Gasperi e della figlia Romana. Luca Zeni: «la peggiore delle strumentalizzazioni è sempre stato il tentativo di essere equidistanti tra fascismo e antifascismo come anche quest’anno fa il presidente»

TRENTO. Coda velenosa alle cerimonie del 25 aprile a Trento. Se nel capoluogo la società civile si è riunita per celebrare la Festa Nazionale della Liberazione dal nazi-fascismo, in molti hanno notato l’assenza del presidente della Provincia (e della Regione), Maurizio Fugatti. Che ha incaricato della rappresentanza della giunta il suo vide, l’assessore Tonina.

Non solo: sempre presente sulla sua pagina Facebook, oggi Fugatti he celebrato con un post la promozione in serie B del Sudtirol Calcio. Ma non la Liberazione.

L’attacco viene dal PD, con il consigliere Luca Zeni che non va giù tenero: «Quest’anno il 25 aprile viene festeggiato mentre poco lontano da noi si combatte una che ci coinvolge tutti e che ci interroga sul significato contemporaneo di termini come “resistenza”, “autodeterminazione dei popoli”, “libertà”.

Così, oggi più che mai, dovremmo ricordarci che festeggiare il 25 aprile non deve ridursi a una mera rievocazione di un momento storico particolare, e che non si dovrebbe ridurre a una caricatura politica.

A proposito, la peggiore delle strumentalizzazioni è sempre stato il tentativo di essere equidistanti tra fascismo e antifascismo come anche quest’anno fa il presidente Fugatti che sui social, dove solitamente è bulimico, (ancora una volta) non spende una parola per il giorno più importante della nostra democrazia. La giornata non è ancora finita, speriamo che quest’anno si smentisca e ricordi questo giorno.

Ricordare il 25 aprile oggi significa trasmettere quei principi che hanno permesso di scrivere la nostra Costituzione e che restano vivi solo se li facciamo vivere. Perché non sono un fatto scontato e acquisito per sempre, ma una conquista quotidiana».

Come mai Fugatti non c’era: lo spiega lui stesso con un comunicato dell’Ufficio Stampa di piazza Dante. «In partenza per Vienna per una serie di iniziative legate alla figura di Alcide De Gasperi nel cinquantenario del Secondo statuto di Autonomia (la sera di martedì 26, ndr), vorrei partire proprio da un pensiero rivolto al grande statista per ricordare questa giornata dedicata alla Liberazione. Ricordando assieme a lui tutti quelli che hanno dedicato la loro vita, talvolta sacrificandola, per la libertà» dice il presidente, in occasione del 25 aprile, «ricorrenza  che abbiamo tutti il dovere di tenere viva, specie in tempi così difficili per la libertà delle persone e dei popoli. Tanti uomini e tante donne hanno combattuto all’epoca, e tanti altri hanno continuato a combattere per difendere questa libertà. Alcuni di loro sono diventati un punto di riferimento, proprio come De Gasperi al quale è intitolato non a caso il premio internazionale per i “costruttori d’Europa” che il Trentino, dopo il periodo più duro della pandemia, torna a riproporre. O come la figlia, Maria Romana, che ci ha lasciato da poco. Ma al di là dei singoli nomi e persino delle date, sappiamo tutti che dipende da ciascuno di noi impegnarsi ogni giorno, a partire dai piccoli gesti, per tutelare questo bene prezioso e proteggerlo dalle prevaricazioni e dagli squilibri».

Il messaggio è affidato quindi al vice: «Oggi noi siamo qui per ricordare, ma soprattutto per essere riconoscenti alle tante persone che hanno perso anche la vita per consentire a noi di vivere in pace, in democrazia e libertà. Il 25 aprile è prima di ogni altra cosa la festa della democrazia, la celebrazione di una lotta popolare collettiva per il raggiungimento della libertà dopo gli anni bui della dittatura. Una lotta condotta da persone di orientamenti politici e ideologici diversi ma unite da una comunanza di valori» ha detto il vicepresidente della Provincia a Trento alle celebrazioni

«Quest’anno – ha detto il vicepresidente a Palazzo Geremia – la Festa della Liberazione assume un significato particolare per almeno due ragioni. La prima è la libertà ritrovata che ci consente oggi di essere qui con la fine delle limitazioni alla libertà personale e collettiva imposte dalla pandemia anche se non possiamo però permetterci di abbassare la guardia; oggi le sfide sono anche di natura diversa, come il nostro rapporto con l’ambiente, da preservare per le nuove generazioni. Di fronte a questa e altre sfide dobbiamo costruire un sistema europeo e mondiale più sicuro, più solidale e soprattutto più sostenibile. La seconda ragione della particolare importanza di questo 25 aprile, riguarda il riaffacciarsi della guerra in Europa con l’invasione dell’Ucraina. Il desiderio di libertà di un popolo viene nuovamente messo sotto assedio. Non possiamo rassegnarci a tutto questo: qui in Trentino, su queste montagne, il ricordo delle tragedie innescate dai nazionalismi è ancora vivo e ci collega idealmente a terre oggi di nuovo martoriate, e in particolare alla Galizia dove morirono migliaia di nostri concittadini. Il Trentino deve continuare a dire un sì deciso alla libertà e alla pace, una pace che va continuamente coltivata con ogni strumento e attraverso diplomazia, dialogo, mediazione e unità d’intenti. Dobbiamo onorare con coraggio la memoria di quanti hanno combattuto per garantirci questo presente. A loro – ha concluso il vicepresidente – dedichiamo questa Festa con una promessa: combatteremo anche noi per garantire a chi verrà dopo, un futuro di libertà e democrazia».

Erano presenti oggi a Palazzo Geremia, fra gli altri, i rappresentanti di Anpi, Anei, Anppia, Associazione Divisione “Acqui” e Associazioni Combattentistiche D’arma, che con il Comune di Trento e la Fondazione Museo Storico, hanno invitato la comunità a ricordare anche con un momento di approfondimento la Liberazione dal nazifascismo. Sono intervenuti il Presidente Anpi del Trentino Mario Cossali e Giuseppe Ferrandi, Direttore della Fondazione Museo storico del Trentino. Le celebrazioni a Palazzo Geremia si sono aperte con l’esibizione del Coro “Bella Ciao”.

Cosa farà Fugatti a Vienna martedì 26 aprile. Lo Statuto d’Autonomia è la carta costituente della Regione: esso contiene le indicazioni in merito agli organi della Regione, delle due Province e soprattutto alle competenze, si tratta della base dell’intera architettura dell'Autonomia. Quello oggi applicato è il Secondo Statuto - il primo è del 1948 - che fu approvato in via definitiva dal Parlamento italiano nel 1972. Il Secondo Statuto, che trasferì buona parte delle competenze alle Province di Trento e di Bolzano, ha trovato piena applicazione nel 2001, con la riforma la riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione, contenuta nella legge costituzionale 3 dell'ottobre 2001.

Tanti gli appuntamenti organizzati nell'arco del 2022 congiuntamente da Provincia, Consiglio provinciale e Fondazione, nonché Università degli Studi di Trento ed Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e altri soggetti istituzionali.

L’evento di domani sera a Vienna vedrà la presenza di sua eccellenza Stefano Beltrame ambasciatore d’Italia in Austria, dell'ambasciatore Emil Brix direttore dell’Accademia diplomatica di Vienna e di Angelino Alfano presidente della Fondazione De Gasperi di Roma.

Quella di Vienna è una tappa, importante, di questo percorso, un ulteriore appuntamento si terrà a Roma, quindi a giugno la conferenza finale al Buonconsiglio e infine a Bruxelles, con la consegna di un documento di policy recommendation ai tre presidenti dei territori che compongono l’Euregio, Tirolo, Alto Adige e Trentino, prima delle iniziative previste per il 5 settembre Giornata dell’Autonomia.

 

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