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La strage sul lavoro in Italia, già 182 morti nel 2022: ieri un'altra vittima in Trentino

Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale di Bologna questi sono i casi ufficiali. Ma se si considerano anche i 4 milioni di non iscritti Inail e le morti dei cosiddetti 'lavoratori in nero" la cifra quasi raddoppia. Fra le vittime di quest'anno sono 41 gli agricoltori schiacciati dal trattore e 27 autotrasportatori

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ROMA. - La strage continua inesorabile. Anche oggi nei luoghi di lavoro si contano i morti, questa volta tre: un operaio di 23 anni in provincia di Sassari per il crollo di un ponteggio, uno di 39 anni per il cedimento di un solaio a Trento e uno di circa 60 anni travolto dal materiale che stava scaricando da un camion a Cesena.

E così le persone che nel 2022 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro sono ben 182, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro che nel 2021 ha registrato 1.404 vittime, tenendo conto di vari tipi di infortunio.

Se si considerano anche i 4 milioni di lavoratori non iscritti all'Inail e le morti dei cosiddetti 'lavoratori in nero" la cifra quasi raddoppia e si arriva, a ben 351 "caduti" sul lavoro nel 2022, un dato che comprende, sempre secondo l'Osservatorio, anche 41 agricoltori uccisi e schiacciati da trattori e 27 autotrasportatori morti dall'inizio del 2022.

Per le cifre ufficiali dell'Inail, aggiornate al 31 marzo ma che si riferiscono ai primi due mesi del 2022, i morti sul lavoro sono stati 114, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente di un +9.6%. Nello stesso periodo sono state 121.994 (+47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021) le denunce di infortunio arrivate all'Inail.

Nel 2021, secondo il rapporto Inail, sono state ben 1.221 le denunce di incidenti mortali sul lavoro, con una media di oltre tre al giorno appunto, come quelli deceduti oggi. I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno, per l'Inail, "evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022 (+49,9%), sia di quelli 'in itinere', avvenuti cioè' nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019".

Quanto all'analisi territoriale delle denunce di infortunio l'incremento è praticamente in tutte le aree del Paese: più consistente nel nord-Ovest (+65,4%), seguito da Sud (+55,5%), Isole (+53,3%), Centro (+44,3%) e Nord-Est (+28,6%).

Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali ci sono la Campania, la Liguria e la Valle d'Aosta.

L'incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,8%), che quelli extracomunitari (+36,0%) e comunitari (+20,1%).

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