Femminicidio / Il processo

L'omicidio di Deborah Saltori, chiesti 24 anni di carcere per Lorenzo Cattoni

Questa mattina, 5 aprile, la requisitoria del pm davanti alla Corte d'assise di Trento: cadono due delle aggravanti ipotizzate nei riguardi dell'uomo, reo confesso, accusato di omicidio volontario. Nel pomeriggio gli interventi della difesa e delle parti civili in aula (dove oggi mancava l'imputato)

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TRENTO. Una pena di 24 anni di reclusione: è quella chiesta questa mattina dal pm al processo per l'uccisione di Deborah Saltori, che vede come imputato il marito della vittima, Lorenzo Cattoni.

Il processo, alla Corte d’assise di Trento, è iniziato oggi e nella requisitoria del pm sono stati ripercorsi i tragici fatti avvenuti il 22 febbraio 2021 nelle campagne di Cortesano, nei dintorni del capoluogo, sulle colline sopra Meano.

La richiesta dell'accusa deriva dal venir meno di due delle aggravanti ipotizzate: la crudeltà e la premeditazione.

Resta l'aggravante relativa all'aver agito contro la moglie (legame coniugale), considerata equivalente alle attenuanti generiche.

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Il processo prosegue nel pomeriggio di oggi, 5 aprile, con gli interventi delle parti civili (gli avvocati Marco Vernillo e Tommaso Fronza) e della difesa (gli avvocati Luca Pontalti e Alessandro Meregalli) del quarantenne di Nave San Rocco, che l'anno scorso confessò il delitto.

Oggi Cattoni, che è accusato di omicidio volontario, non era presente in aula.

C'erano, invece, i figli, la madre e il fratello di Deborah Saltori, che si sono costituiti parte civile nel processo.

La donna venne uccisa a colpi d'accetta, colpita alla testa ed alla giugulare dopo essere stata attirata nei campi di Cattoni, che era ai domiciliari per violenze sulla consorte, ma aveva il permesso di lavorare nei suoi terreni.

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