Crisi / Rincari

Carburanti alle stelle, e alla pompa 20 centesimi in più dalla sera alla mattina: dove costa di più e dove (un po’) di meno

Un lettore di Mori ci manda la foto: dalla sera alla mattina il prezzo aumenta di 20 centesimi al litro, e adesso il gasolio supera le benzine, in crisi anche o gestori delle pompe

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TRENTO. La foto – inviataci da un lettore di Mori – parla chiaro: al pomeriggio un litro di benzina costa 2 euro e 21, ma durante la notte balza a 2 euro e 40. Quesi venti centesimi in più al litro in poche ore.

Inutile ormai cercare il numero 1 davanti alla virgola sui tabelloni dei prezzi per litro di benzina e gasolio esposti dai distributori è sparito. Da ieri, secondo le rilevazioni dell'Osservaprezzi carburanti pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico, anche un litro preso al self service costa almeno 2 euro.

Il prezzo più basso in provincia, prendendo in considerazione solo i valori comunicati ieri (in alcuni casi sul sito sono pubblicati listini vecchi di alcuni giorni e dunque non aggiornati), risulta quello del self service praticato dalla Esso di via Palade a Fondo, in val di Non, con 2,009 euro.

Per quanto riguarda il gasolio troviamo un 2,019 alla Tamoil di Canal San Bovo, prezzo identico a quello della benzina, per poi andare decisamente sopra con i gasoli e diesel speciali che in alcuni casi superano la barriera dei 2 euro e mezzo al litro o perfino di più se si rimane in macchina e si viene serviti.

Effetto guerra: gasolio e benzina alle stelle, tutti i prezzi sopra i 2 euro

Inutile cercare il numero 1 davanti alla virgola sui tabelloni dei prezzi per litro di benzina e gasolio. Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio dei prezzi dei carburanti pubblicate dal Ministero dello sviluppo economico, anche un litro al self service costa almeno 2 euro. L’aumento dei prezzi dei carburanti è stato vertiginoso negli ultimi giorni.

Il top del lusso è avere un litro di HiQ Perform + alla Q8 dell'area di sosta di Nogaredo, lungo l'Autobrennero, alla cifra di 2,841 euro.

L'aumento dei prezzi è impressionante, vertiginoso. Lunedì scorso il costo medio rilevato dal ministero a livello nazionale era di 1,94 euro per la benzina e 1,82 per il gasolio e registrava un aumento superiore all'80% del netto (più della metà del costo complessivo è rappresentato da accisa e Iva) rispetto a una settimana prima, quando la guerra in Ucraina era appena iniziata.

Se andiamo indietro fino al 27 dicembre avevamo una media nazionale di 1,71 per la benzina e 1,59 per il gasolio.

Nel novembre del 2020 eravamo rispettivamente a 1,38 e 1,25 euro al litro.Altra era. Oggi purtroppo le prospettive immediate sono di un ulteriore aumento. Una situazione che fa male all'economia, agli automobilisti ma anche agli stessi gestori.

«Siamo assolutamente vittime di questa situazione - conferma Federico Corsi, presidente della Faib Confesercenti - perché il nostro margine di guadagno consiste in una cifra fissa per ogni litro di carburante venduto ed è chiaro che aumentando il prezzo alla pompa i consumi diminuiscono, quindi noi guadagniamo meno e i nostri margini si assottigliano».

A spanne il presidente dei benzinai calcola che il calo dei consumi nelle ultime settimane abbia già raggiunto il 30-35% dell'erogato.I benzinai insomma hanno le mani legate e devono anche subire un altro rincaro figlio di un'economia di guerra, cioè l'aumento delle bollette dell'energia elettrica, che per un distributore è una delle voci di costo principali. «La bolletta di un impianto medio - segnala Corsi - è passata da 1.800 a 4.000 euro. Noi abbiamo lanciato una provocazione dicendo che tutto sommato, visto che di notte non c'è in giro molta gente che fa benzina, vale la pena spegnere tutto e chiudere. Ma non è così semplice perché a quel punto si pongono problemi di presidio e di sicurezza. Noi abbiamo segnalato alle nostre compagnie la situazione e chiesto di aprire un tavolo di crisi nazionale. Ma non sarebbe male che anche i territori diano una mano».

Curioso notare come si sia negli ultimi giorni invertito un trend storico e il prezzo del gasolio, anche quello base, sta ormai superando quello della benzina. Un fenomeno che il presidente di Faib spiega con ragioni contingenti legate allo stoccaggio e alla trasformazione dei prodotti.

Anche il prezzo del Gpl, gas da autotrazione, è in impennata dopo una lieve flessione nelle prime settimane dell'anno: siamo ora attorno alla soglia di 90 centesimi al litro, il 50% in più rispetto alla fine del 2020 quando la media era inferiore ai 60 centesimi al litro.Rimanendo poi ai carburanti non è che chi scalda casa con una vecchia caldaia a gasolio stia meglio di chi si è vista la bolletta del gas metano raddoppiata. Lunedì la media nazionale del gasolio da riscaldamento era di 1,7 euro al litro; il 2 novembre del 2020 era di 1,07.

 

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