Guerra / La solidarietà

Aiuti trentini ai profughi ucraini: già partiti 19 carichi e il magazzino si sta di nuovo riempiendo

Anche oggi, 6 marzo, piena attività dei volontari a attività dei volontari che al deposito di Mattarello ricevono e smistano i materiali (soprattutto farmaci e generi alimentari) che arrivano da tutte le valli della provincia

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TRENTO. Aiuti da privati cittadini e da oltre cento organizzazion, fra enti pubblici e associazioni che hanno messo in piedi le proprie raccolte di beni di prima necessità da far convogliare a Trento da dove viene inviato alle zone di frontiera in cui si stanno riversando i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.

Da qui, grazie al coordinamento dell'associazione Rasom e del lavoro di numerosi volontari, il materiale viene preso in carico dall'associazione culturale ucraina trentina Rasom, che da venerdì sera ha trovato anche la disponibilità di un grande deposito per pacchi in attesa di spedizione.

Il problema, infatti, nei primi giorni di raccolta, era dove stipare la valanga di aiuti che la catena della solidarietà trentina sta inviando a pieno ritmo.

Il magazzino si sta riempiendo di scatolini che arrivano da ogni valle del Trentino.

E sono già 19 i carichi partiti per le aree di crisi: camion, furgoni e altri mezzi.

Tanto che ora, nell'attesa che ritornino i mezzi partiti, uno deim problemi da risolvere è proprio la disponibilità di camion o altri veicoli di trasporto merci.

Nel video qui sotto, girato questa mattina dal giornalista dell'Adige Leonardo Pontalti, il punto della situazione nelle parole di Olha Vozna, una delle figure che coordinano le operazioni.

Al magazzino di Mattarello continua la raccolta di beni per i profughi ucraini

Al magazzino di Mattarello continua la raccolta di beni per i profughi ucraini in arrivo da tutte le valli del Trentino. Sono già 19 i carichi partiti verso le aree di crisi alle frontiere ucraine. Olha Vozna dell'associazione culturale Rasom illustra in questo video la situazione attuale

In linea generale, i responsabili della raccolta spiegano oggi che al momento non servono più vestiti.

Le priorità sono farmaci, generi alimentari e prodotti per l'igiene.

Si raccolgono ancora coperte, per riparare dal freddo le persone che si trovano al confine in attesa di partire verso un luogo sicuro: ma vanno evitati i piumini d'oca, perché si deteriorerebbero sotto la pioggia, bene invece lana o materiali sintetici.

Per quanto riguarda il cibo si prega di evitare prodotti in contenitori di vetro.

Inoltre, per facilitare lo smistamento, si prega di suddividere i pacchi per tipologia di alimento, mettendo per esempio in uno stesso scatolone solo la pasta, in un altro solo il riso eccetera.

Per evitare un affollamento al punto di raccolta, chi organizza raccolte o ha degli aiuti da consegnre può telefonare prima ai responsabili contattando uno dei seguenti numeri telefonici: 3479419883 (Halyna), 3280852429 (Volodymyr), 3204548504 (Olha), 3488831652 (Oleksandra).

Dopo la consegna a Trento, i materiali vengono preparati per essere poi caricati sui camion con destinazione le città di confine, dove continua il flusso di persone in fuga dalla guerra.

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