La storia / Il racconto

In Trentino per scappare dalla guerra e per curarsi: Erik ha tre mesi e soffre di atrofia muscolare spinale

È stato accolto nel reparto di pediatria all'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, dopo aver viaggiato con la giovane mamma, prima in treno verso la Polonia, poi in auto per 17 ore senza mai fermarsi. L'assessora Segnana: "Assicurata la nostra disponibilità non appena è arrivata la richiesta, ho incontrato mamma e bimbo, stanno bene"

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TRENTO. Ha solo tre mesi Erik e una grave malattia rara, la Sma, atrofia muscolare spinale. È vispo e bellissimo nonostante le fragilità legate alla malattia ed è finalmente in salvo. Al sicuro, in Trentino, dopo che dall'Ucraina è dovuto scappare con la sua mamma.

Curato, accudito e finalmente in una stanza al caldo, è arrivato in Italia oggi, grazie al supporto dell'associazione Famiglie Sma, che segue da vicino la situazione del conflitto ucraino e delle famiglie coinvolte.

Ha viaggiato con la mamma, una donna molto giovane, prima in treno verso la Polonia, poi in auto per 17 ore senza mai fermarsi. "Aver già avuto affrontare un viaggio con la malattia è pesantissimo, quando la mamma ci ha scritto che erano quasi al confine - racconta Anita Pallara, presidente di Famiglie Sma - abbiamo provato proprio una sensazione di liberazione e gioia per avercela fatta. Sapere che lui e la mamma sono in una stanza di ospedale al caldo, con il cibo e le cure necessarie, è una una luce di speranza".

Il piccolo è stato accolto la scorsa notte nell'Unità operativa per le prime valutazioni.

La Provincia, insieme all'Azienda sanitaria e al Centro Clinico Nemo Trento hanno infatti raccolto l'appello lanciato dall''Associazione famiglie Sma.

Ora sarà curato, in collaborazione con il Centro clinico Nemo, che si trova all'interno dell'ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine

"Appena ci è arrivata - commenta l'assessora Stefania Segnana - la richiesta urgente, per questo bimbo, di accedere al centro specialistico più vicino, ovvero quello trentino, abbiamo subito dato la nostra disponibilità. Ciò che sta succedendo è terribile, il nostro sistema di accoglienza anche dal punto di vista sanitario è a disposizione ed è già attivo. Ringraziamo l'Associazione che, da quando è scoppiata questa drammatica emergenza, è rimasta in contatto con alcune famiglie residenti in Ucraina con minori affetti da questa malattia degenerativa".

Oggi pomeriggio l'assessora Segnana ha voluto sincerarsi di persona delle condizioni del piccolo: "Mi sono recata all'ospedale di Rovereto per incontrare la mamma con il suo bimbo, stanno entrambi bene e sono affidati alle cure del reparto di pediatria, che vorrei davvero ringraziare per l'attenzione e la sensibilità che stanno dimostrando".

Il piccolo, insieme alla mamma, aveva trovato rifugio in Polonia, ma erano necessarie attrezzature e competenze medico sanitarie specifiche.

"Erik è un bambino vispo, ben nutrito, un bel bambino – sottolinea Anita Pallara - sicuramente molto fragile e con le tipiche caratteristiche di un bimbo Sma. Viveva una vita per quanto possibile tranquilla prima di essere catapultato in questa situazione. Bimbi come lui vivono già situazioni gravi e hanno assolutamente bisogno di arrivare in un posto sicuro".

"Tra le famiglie in Italia e Ucraina per la Sma c'era già molto scambio - prosegue la presidente - fin dai primi momenti dell'escalation ci siamo messi in contatto e fatto un lavoro capillare per agevolare un eventuale arrivo in Italia.

Sappiamo che come Erik tanti bambini avrebbero la stessa necessità e cercheremo di fare il massimo con la consapevolezza già solo un bambino è una vittoria".

La situazione è in continua evoluzione ma potrebbero arrivare anche altri bambini sempre tramite il supporto di Famiglie Sma nelle prossime ore e giorni dall'Ucraina. 

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