Pandemia / Le strategie

Le nuove ricette proposte da Ferro: tamponi solo ai sintomatici, stop al tracciamento, superare i test per i pass

Il numero uno della prevezione (e direttore pro tempore dell'Azienda sanitaria provinciale) ha diffuso un documento di raccomandazioni per le prossime settimane e mesi, nella sua veste di presidente della Siti (Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica) ma evidentemente si traccia la strada per le scelte future da fare anche in Trentino

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TRENTO. Stop al contact tracing (inutile con Omicron), tamponi solo ai sintomatici, rivalutare l'utilizzo della Ffp2 che non è omologata per la fascia pediatrica.

E ancora: incrementare le vaccinazioni nella fascia 5-12 anni e prevenire i possibili conflitti fra lavoratori vaccinati e non vaccinati, al rientro al lavoro dei no vax (per guarigione o per superamento del green pass).

Sono alcune delle indicazioni di Antonio Ferro, che parla nelle vesti di presidente della Siti (Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica), che ha pubblicato un nuovo "position paper", un documento con una serie di raccomandazioni e indicazioni, una sorta di "giusta via" da intraprendere a livello nazionale nelle prossime settimane e mesi.

Ma, visto il ruolo che ha Ferro in Trentino, direttore dell'Azienda sanitaria oltre che numero uno della prevenzione, è evidente che questi suggerimenti rappresentino anche la strategia futura in Trentino.

«L'attuale quadro epidemiologico - si legge nel documento - suggerisce che l'intensità di trasmissione di Omicron è così alta che le strategie di contenimento, compreso l'uso di mascherine e l'aumento delle coperture vaccinali, hanno avuto e avranno un impatto limitato sull'andamento della curva epidemica.

Vista la velocità e intensità della diffusione il contact tracing è inutile, ancorché non sostenibile, e deve pertanto essere semplificato e il più possibile automatizzato».

Riguardo ai tamponi «è essenziale eseguire una sorveglianza complessiva delle infezioni respiratorie, modificando le strategie di esecuzione dei test al fine di privilegiare l'uso diagnostico dei tamponi rispetto all'uso preventivo e alleggerendo - anche in chiave di accettabilità sociale, semplificazione e sostenibilità - le misure di sanità pubblica fin qui attuate.

I test vanno effettuati il prima possibile a chi ha sintomi.

Non vanno testati gli asintomatici guariti da meno di 120 giorni, i vaccinati con dose booster senza sintomi.

Va sospeso lo screening periodico degli operatori sanitari fatti salvo i reparti a maggiore rischio (oncologia, neonatologia, rianimazione).

Infine va superato l'utilizzo del tampone preventivo (green pass)».

Sulla scuola Ferro suggerisce di monitorare la temperatura all'ingresso e accelerare le vaccinazioni.

Capitolo prevenzione: «Vanno mantenute tutte le misure di contenimento nei luoghi chiusi ogni volta che ci sia sovraffollamento (ad esempio le discoteche).

Bisogna rivalutare le indicazioni d'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, in particolare di tipo Ffp2 (ad esempio scuole e attività sportive) anche considerando l'assenza di omologazione degli stessi per la fascia pediatrica.

Auspico una presa di posizione più netta sul valore aggiunto della copertura immunitaria da vaccino rispetto alla protezione da malattia naturale, smitizzando che sia pericoloso vaccinare un soggetto guarito».

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