Covid / Politica

Contagi e Covid in Trentino, il video di Failoni: «vicini alla zona bianca»

Videomessaggio su Facebook e comunicato "ai principali media italiani": per l'assessore in Trentino si può venire sicuri, e cita il dato delle ospedalizzazioni. Ma non dice che siamo 4 volte oltre la soglia dell'incidenza e fuori limite per le Terapie Intensive 

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TRENTO. Mentre il presidente Fugatti commentava il balzo di positività di oggi martedì 28 dicembre (quasi 900 nuovi infetti in sole 24 ore), il suo assessore al Turismo, Roberto Failoni, su Facebook, arrivava alla conclusione che il Trentino «è più vicino alla zona bianca che alla zona arancione». Ma è vero?

Failoni scrive (e recita in video) il seguente messaggio: «OSPEDALIZZAZIONI: TRENTINO PIÙ VICINO ALLA ZONA BIANCA CHE ALLA ZONA ARANCIONE

Alcune battute rilasciate al nostro Ufficio Stampa e diffuse ai media nazionali. La situazione del Trentino è stabile per quanto riguarda le ospedalizzazioni, un dato importante - frutto anche dell'alto livello di vaccinazioni della nostra provincia - che dimostra la tenuta del nostro sistema sanitario nonostante il forte aumento di contagi. Del resto possiamo dirlo, con questi numeri siamo più vicini alla zona bianca che alla zona arancione.

D'altra parte in questo momento di altissima stagione il Trentino sta accogliendo i turisti per le festività e la stagione invernale con la massima attenzione all’aspetto della sicurezza. Ora non ci resta che proseguire con la campagna vaccinale e tenere una particolare prudenza nello sci e nella nostra vita quotidiana».

Ma le cose non stanno così, o per lo meno si tratta di un dato parziale.

Ad oggi l'incidenza del Trentino è 437 casi ogni mille abitanti (Alto Adige 399) quando la soglia per l'arancione sarebbe 150 casi (per il bianco serve essere sotto i 50 casi). In Rianimazione siamo al 26% (soglia per l'arancione è 20%). Sui normali reparti - effettivamente - siamo lontani dall'arancione: ad oggi 17% e la soglia è 30%. Ma comunque il 17% non è abbastanza per il bianco (deve essere sotto al 15%). Insomma, Failoni ha ragione su uno dei tre indicatori di rischio. Ma tace accuratamente sugli altri due (dove siamo messi proprio male).

Cosa dice il report Agenas di oggi

Oltre al preoccupante aumento delle regioni oggi in zona bianca, che potrebbero passare a giallo da venerdì, Agenas riporta che emerge anche che l’occupazione in area medica è salita, ma rimasta sotto la soglia di allerta in Abruzzo (12%), Basilicata (12%), Campania (14%), Emilia Romagna (14%), Molise (10%), Puglia (7%), Toscana (10%) e Umbria (14%). In Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano la percentuale era già uguale o superiore al 15%, ed è salita ulteriormente. Ora è pari rispettivamente al 28%, 18%, 31% e al 18%

Per quanto riguarda l’occupazione nei reparti di terapia intensiva, invece, cresce in Campania, dove ora è pari al 7%, nelle Marche (17%), in Valle d’Aosta (6%), in Veneto (17%) e nella provincia autonoma di Trento, dove si registra il valore più alto (26%)  

Il superamento della soglia del 20% in terapia intensiva è uno dei parametri che fa scattare il passaggio in zona arancione insieme ad altre due condizioni: un'occupazione superiore al 30% nelle aree mediche e un’incidenza settimanale superiore a 150 nuovi contagi ogni 100mila abitanti a settimana.

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