Materne / Lo scontro

Scuole dell'infanzia di nuovo aperte anche in luglio? Sindacati contro la Provincia: «Questo è un altro schiaffo»

Nel duro confronto fra ente pubblico e rappresentanti dei lavoratori si rinfocola uno dei temi che avevano infiammato la primavera scorsa: Cgil, Cisl e Satos bocciano la giunta: «Niente confronto e zero risorse»

IL CASO Scuole per l’infanzia, la giunta vuole tenerle aperte tutto luglio: sindacato sul piede di guerra
CRITICI
 "Non è una buona idea né per i bambini né per gli operatori"
LA PROTESTA Le maestre contrarie: esistono possibilità alternative
L'ASSESSORE "Con questa iniziativa vogliamo essere vicini alle famiglie"

TRENTO. Prosegue l'alta tensione tra i sindacati e la giunta Fugatti. Una situazione che riguarda una serie di tematiche e che non accenna a migliorare.

Ieri Cgil, Cisl e Satos, reduci da un incontro con i vertici del Dipartimento della conoscenza sull'apertura delle graduatorie supplenze infanzia, si sono concentrate su una questione legata alla manovra finanziaria, ovvero l'apertura anche nel mese di luglio delle scuole materne.

La Provincia ha annunciato la volontà di tenere aperte in estate le strutture per il terzo anno consecutivo.

Nel 2020 la scelta era legata al lockdown, in una sorta di "recupero" del tempo trascorso a casa dei bambini. Anche nel 2021 la decisione fu la stessa, ma in quel caso - considerato che le scuole erano rimasta sostanzialmente sempre aperte - si parlò di un aiuto alle famiglie, reduci da mesi difficili legati alla pandemia.

«Un altro schiaffo al personale», spiegano i sindacati che bocciano la finanziaria.

«Mancano risorse per le lavoratrici e i lavoratori e si impone per legge l'apertura a luglio». Il confronto per le organizzazioni sindacali impegnate nella mobilitazioni per il rinnovo del contratto provinciale è servito per ribadire il giudizio negativo per una manovra finanziaria in cui non si stanziano risorse sufficienti per il rinnovo del contratto né per la valorizzazione del personale. E allo stesso tempo si impone un nuovo prolungamento dell'attività a luglio.

Le tre sigle hanno rimarcato la mancanza di solidi investimenti per l'adeguamento stipendiale e la revisione del profilo professionale del personale della scuola dell'infanzia e dei coordinatori pedagogici, oltre alla mancanza di risorse per le progressioni economiche, la proroga dell'apertura delle scuole nel mese di luglio. «Una decisione assunta per legge e senza confronto e rinnovo contrattuale».

In questo quadro, per Cgil, Cisl e Satos, gli interventi che riguardano la scuola dell'infanzia non solo sono lontani dai grandi investimenti più volte evocati, ma sono «un autentico schiaffo per il personale tutto e per le esigenze delle scuole.

Noi non avremmo chiuso comunque la porta al confronto con la Provincia, se ci fosse stata una reale disponibilità all'accoglimento delle proposte delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola. Abbiamo, per questa ragione, chiesto di aggiornare l'incontro. L'amministrazione, però, non ha acconsentito a convocare un altro appuntamento».

Le tre organizzazioni, quindi, hanno presenziato alla riunione solo per leggere le ragioni della protesta.

Le osservazioni sul bando erano state comunque inviate in precedenza all'amministrazione che, parzialmente, le ha accolte.

In merito al reclutamento è stato chiarito che la raccolta delle domande potrebbe partire già intorno alla metà di gennaio 2022.

Le laureande potranno presentare domanda con riserva e perfezionare successivamente la propria inclusione a laurea ottenuta. Si sono rivisti alcuni punteggi di servizio, raddoppiato quello per il nido e leggermente aumentato quello della primaria.

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