Covid/ Istruzione

Asili fino a fine luglio? Ecco perché non è una buona idea: ve lo spiegano le insegnanti

Da un anno lavorano in emergenza, otto ore al giorno da sole per 22 bambini, con l’emergenza malattia delle colleghe e una vita privata da conciliare: «Non siamo contrarie a priori, ma prima di decidere, almeno si ascolti chi ci lavora»

LA PROTESTA: Fugatti vuole gli asili aperti

TRENTO. Alle insegnanti delle scuole materne del Trentino non piace l’imposizione del prolungamento dell’anno fino a fine luglio. Non è una presa di posizione a priori, ma motivata dalla mancanza di programmazione e di contenuti della proposta di Fugatti. E lo spiegano in questa lettera.

«Con questa lettera vogliamo esprimere il nostro pensiero rispetto alle  polemiche che in questi giorni stiamo leggendo sulla stampa per quanto  riguarda la visione della scuola dell’infanzia trentina. 

Da lungo tempo, come insegnanti, ci stiamo interrogando sulla direzione che la  scuola dell’infanzia, da sempre fiore all’occhiello del sistema educativo trentino,  sta prendendo. 

La nostra percezione è che ci sia un disconoscimento e una delegittimazione della professionalità delle insegnanti all’interno della scuola. 

La politica che indirizza la scuola dell’infanzia, come altri ordini di scuola, sta  da lungo tempo operando scelte senza confrontarsi con chi opera direttamente  e quotidianamente sul campo, in specie abdicando al principale ruolo educativo  che la scuola tutta è chiamata a svolgere. 

Come citano i nostri Orientamenti “La scuola dell'infanzia, non intesa più come  grado preparatorio o come sostituto della famiglia, si pone, allora, come  scuola” che promuove nel bambino “un processo intenzionale finalizzato alla  conquista della sua identità e della sua autonomia.” 

Come per gli altri ordini di scuola, al personale docente della scuola  dell’infanzia è richiesto un diploma di laurea specifico, e una continua e  costante formazione in itinere per garantire la qualità delle proposte educative  e didattiche. 

Contrariamente a quelli che sono questi fondamenti, la scuola dell’infanzia  trentina, sta vivendo, ormai da anni, delle criticità sempre più marcate.  Criticità ripetutamente esplicitate dalle insegnanti, ma mai accolte a livello di  pensiero e di scelte politiche. 

Grava enormemente il senso di solitudine ed abbandono rispetto alle  problematiche che l’utenza riporta, specchio di una società in continua forte  evoluzione che pare aver smarrito il proprio ruolo e la responsabilità educativa  nei confronti dei bambini. 

Ciò significa, anche, operare in contesti educativi dove i bisogni dei bambini,  inseriti in gruppi di 25 (per questo anno scolastico causa Covid rivisti a 22),  non possono essere debitamente presi in carico perché le risorse umane  all’interno della scuola sono, a nostro avviso, insufficienti. 

Un adulto con 25 bambini di età compresa tra i due anni e mezzo e i 6, tra cui  possono essere presenti bambini con fragilità o bisogni educativi speciali,  bambini ancora con il pannolone, può promuovere in modo adeguato le finalità  che la scuola dell’infanzia si pone?

La compresenza tra colleghe di sezione è di 2 ore mezzo o 3 ore su 10  dell’intera giornata scolastica.  

Le sostituzioni per le assenze per malattie del personale, anche ausiliario, non  sono sempre garantite e questo procura gravi disagi all’organizzazione  scolastica e ai bambini. 

Il personale docente, pur trovandosi spesso in contesti difficili, non ha mai  perso di vista l’importanza e il valore della scuola dell’infanzia cercando di  sopperire al meglio alle problematicità. Proprio per questo sentiamo il dovere di  rendere nota una realtà che sta diventando sempre più insostenibile. 

Ci si dovrebbe chiedere come mai la professione dell’insegnante della scuola  dell’infanzia sia stata inserita nelle categorie dei lavori usuranti. 

La politica ha una responsabilità precisa anche rispetto alla legittimazione del  ruolo educativo dell’insegnante, che spesso, anziché essere sostenuto viene  posto sotto attacco. Questo può portare ad un atteggiamento di sfiducia,  diffidenza e svalutazione, da parte delle famiglie, nei confronti della scuola,  inficiando la fondamentale costruzione di un’alleanza educativa scuola-famiglia finalizzata al benessere dei bambini. 

Da ultimo abbiamo letto le motivazioni che sosterrebbero una eventuale  apertura nel mese di luglio: motivazioni sostanzialmente legate ad una  funzione assistenzialistica della scuola dell’infanzia. 

Premesso che non siamo contrarie a priori all’apertura estiva, ben  comprendendo anche le esigenze delle famiglie, riteniamo però necessario e  doveroso inserire la stessa all’interno di una revisione generale del sistema  scolastico concordata con tutti i soggetti coinvolti, che tenga conto delle  istanze e delle esigenze di cui sopra. 

A seguire le firme delle insegnanti delle scuole dell’infanzia che sottoscrivono la  lettera 

Sara Messina 

Antonella Iob 

Marica Piffer 

Elena Bortolameotti 

Patrizia Vettori 

Sara Zainotto 

Lorena Nicolini 

Nadia Bergamo 

D'Amato Cinzia 

Marra Carmela 

Giusi Giuliana 

Deborah Bailoni

Gabriella Gozzi 

Chiara Zanella 

Chiara Minati 

Ornella Ondertoller

Monica Airoldi 

Sara Agostini  

Samantha Tamanini

Monica Calpicchi 

Sabina Sini 

Romina Marcolin

Cinzia Tomasi

Marina Ranzi 

Alberta Dalpiaz

Emanuela Gerola

Paola Tomasin

Rita Ioratti 

Tiziana Piffer

Laura Zampedri

Scatizza Letizia 

Defant Fabiana 

Mazzurana GIovanna

Frisinghelli Dolores

Ninz Elisa 

Meneghini Mariarosa

Chini Michela 

Bufalini Serena 

Quintavalle Rossella

Fasanelli Maria

Angela Baldo Nadia 

Cavallo Angela 

Ceschi Monica 

Coser Marzia 

Giulia Guariso 

Nadia Passerini 

Paola Caneppele

Monica Speranza

Sara Speranza 

Tecla Chemelli 

Martina Cappelletti

Elena Alessandrini

Annamaria Tonini

Lorenza Pellegrini

Manuela Dallatorre

Maria Antonietta  dell’Anna 

Roberta Brendolan

Silvia Boschi 

Emanuela Lunelli

Gabriella Endrizzi

Damiana Ferlicchia  

Elisabetta Benetti

Catia Righi 

Lorena Reich 

Fiorella Casagranda

Chiara Armani 

Mariangela Mancuso

Antonella Forgione

Donatella Simonetti

Rosa Caruso 

Daniela Caldonazzi

Sara Perazzolli 

Francesca Sartori

Karen Danzo 

Michela Lupi 

Paola Degasperi

Lorenza Sartori 

Anna Amico 

Manuela Calliari 

Lucia Canepel 

Giada Pontalti 

Marica Zanvettor

Elisabetta Cannas

Milena Belli 

Paola Molinaro 

Anna Metlicovez

Franca Franceschini

Antonia Pedrotti

Rosanna Iovene

Roberta Rossi 

Maria Giulia Leonardi

Susanna Pizzini 

Roberta Sighel 

Erica Faccenda 

Cinzia Moser 

Nadia De Angelis

Tiziana Dell’Osso

Rossella Nadalini

Chiara Morat 

Karin Nichelatti 

Ilaria Modena 

Tiziana Cimadom

Valentina Vettori

Sara Forti 

Arianna Majer 

Monica Majer 

Federica Costantini

Veronica Giovannini

Elisabetta Cadonna 

Alessandra Lenzi

Benedetta Franch

Maria Laura Vedovelli

Maria Celva 

Giorgia Ceschini 

Milena Canensi 

Chiara Cavagna 

Patrizia Randazzo

Carla Albanese 

Patrizia Orempuller

Agrippina Gravina

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