Trento / L'iniziativa

L'impegno per far vivere il sogno di Agitu, assassinata in val dei Mocheni: versati i 106 mila euro della raccolta fondi

Il comitato per la gestione delle offerte spiega che ci si sta adoperando per trovare qualcuno che si impegni a proseguire l'attività di allevamento delle capre e produzione di formaggi avviata dalla pastora e imprenditrice di origine etiope

IL DELITTO Una morte che ha scosso l'Italia
LA FAMIGLIA «Violenza terribile, diteci perché è successo»
VIDEO La ricostruzione dell'omicidio
LA CONFESSIONE L'uomo sotto accusa parla

GIUSTIZIA Adams accusato anche di violenza sessuale

TRENTO. I 106.753,89 euro raccolti per Agitu Ideo Gudeta, pastora e imprenditrice etiope uccisa da un suo collaboratore nella sua casa in valle dei Mocheni lo scorso dicembre, sono stati versati sul conto corrente appositamente acceso presso la Cassa di Trento.

Lo comunica il comitato per la gestione raccolta fondi per Agitu, composto da padre Mussie Zerai Yosief, in rappresentanza della famiglia, da Elisabetta Nardelli, amica di Agitu, e da Paolo Piccoli, notaio, indicato dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

A Frassilongo, nella casa di Agitu, il tempo sembra essersi fermato

Il 29 dicembre 2020 Agitu Ideo Gudeta veniva barbaramente ammazzata, a colpi di martellate, nella sua casa di Frassilongo, in valle dei Mocheni. Il suo ex collaboratore, Suleiman Adams, 33enne ghanese, reo confesso, dovrà rispondere di omicidio e violenza sessuale. L’udienza preliminare è stata fissata per il 25 novembre prossimo. Intanto a Frassilongo, nella casa di Agitu, il tempo sembra essersi fermato.

La somma è stata raccolta attraverso il crowdfunding grazie alla solidarietà di tantissime persone da tutta Italia.

Circa 4.000 euro che erano stati anticipati mesi fa dal comitato per consentire la visita dei familiari di Agitu a Trento e il rimpatrio della salma andranno rimborsati.

Quanto al netto rimanente, il comitato è in contatto costante con l'avvocatessa Annarosa Molinari, nominata dal Tribunale curatrice dell'eredità giacente, che ha provveduto all'inventario e al collocamento provvisorio delle capre per verificare la possibilità di una continuazione della iniziativa di Agitu.

Il lavoro della curatrice - precisa il comitato - è molto complesso anche perché l'eredità è negativa, in quanto Agitu aveva contratto dei mutui per ristrutturare un immobile dove intendeva avviare una nuova attività e non vi sono risorse finanziarie rilevanti a disposizione.

Il comitato sta verificando, in stretto collegamento con la curatrice, tutte le ipotesi per verificare se esiste un soggetto che possa continuare il sogno di Agitu di allevare capre e produrre formaggi.

comments powered by Disqus