Trentino in ritardo sui vaccini: i sindacati chiedono all'Apss azioni straordinarie
Dopo la diffusione delle percentuali di copertura vaccinale nelle regioni italiane, Cgil, Cisl e Uil lanciano una appello per la diffusione dei dati di ogni singola valle e invitano a recuperare il tempo perso. "Il timore è che siano proprio le valli a vocazione turistica ad avere il minor numero di popolazione vaccinata"
TRENTO. Severa reazione dei sindacati trentini alla notizia sulla posizione della provincia nelel retrovie nazionali in fatto di copertura vaccinale: agli ultimi posti con Sicilia, Calabria e l'Alto Adige.
"Dove sono queste sacche di mancata copertura vaccinale? L'Azienda sanitaria sia trasparente e fornisca dati certi, divisi per territori, così da poter intervenire immediatamente con campagne di sensibilizzazione mirate nelle realtà dove risulta più bassa la percentuale di copertura", scrivono Cigl, Cisl e Uil del Trentino.
Le tre organizzazioni esprimono dunque "forte preoccupazione" sugli ultimi dati della copertura vaccinale in provincia di Trento.
"Il timore è che siano proprio le valli a vocazione turistica ad avere il minor numero di popolazione vaccinata: se così fosse - affermano i sindacati - questo potrebbe riverberarsi negativamente sulla promozione turistica, alle porte di una stagione turistica invernale che nelle speranze di tutti dovrebbe recuperare le gravi perdite della stagione scorse.
Com'è possibile attirare i turisti con queste percentuali? Come si può pretendere il green pass per i vacanzieri che speriamo tornino a frequentare bar e ristoranti in Trentino quando non si è in grado di vaccinare la popolazione locale?".
Per i sindacati "servono misure straordinarie e interventi capillari per recuperare il tempo perso, gravemente e irresponsabilmente, in questi mesi".