Enti locali / Il confronto

Gianmoena: «Servizi associati per salvare i Comuni in crisi»

Il presidente del Consorzio e del Consiglio delle autonomie indica tre strade per superare le difficoltà: centralizzare i servizi di backoffice, insistere con le fusioni e con le gestioni associate
IL CASO Il sindaco si dimette dopo otto mesi: cosa succede a Lona Lases

di Franco Gottardi

TRENTO. Tre strade per superare le indubbie difficoltà che stanno vivendo molti Comuni: centralizzare i servizi di backoffice, quelli che possono essere gestiti da Trento sgravando gli uffici locali; eppoi insistere con le fusioni e le gestioni associate. È la ricetta indicata da Paride Gianmoena per superare la crisi e per ridare ai municipi efficienza e autorevolezza.

E non spingere gli amministratori a gettare la spugna, come ha fatto nei giorni scorsi Manuel Ferrari, sindaco di Lona Lases.

Gianmoena è alla guida del Consorzio dei Comuni e del Consiglio delle autonomie dal 2013. Ha vissuto la crisi del 2014-15, crisi in primo luogo finanziaria e di risorse a cui si era aggiunto il blocco del turn over e delle assunzioni. Tempi difficili per gli enti locali, in difficoltà nel dare risposte puntuali e rapide ai cittadini. Ora dal punto di vista delle disponibilità economiche si presenta una fase espansiva e i Comuni rischiano di farsi trovare impreparati.

«Qualsiasi manovra passa dai nostri uffici. Il caso del superbonus del 110% è emblematico e purtroppo non riusciamo ad essere efficaci come vorremmo. Negli anni abbiamo perso professionalità che non si potevano restituire e adesso siamo costretti a rincorrere» rileva Gianmoena.

E allora come fare? Il presidente non rinnega le riforme più recenti. Al contrario. A partire dalle fusioni. Lui era sindaco di Varena, paesino di poche centinaia di anime, ora è primo cittadino di Ville di Fiemme che con la popolazione di Carano e Daiano è arrivato a superare i 2.500 abitanti.

«All'inizio - ricorda - non è stata una scelta facile ma era la scelta giusta e in questa direzione bisogna continuare a investire». Secondo Gianmoena le fusioni devono continuare a essere volontarie ma bisogna incentivarle anche più che in passato, investendo risorse maggiori, come avvenuto in molte altre regioni.

E lo stesso ragionamento lo fa per le gestioni associate, modello criticato ma che se premiate con assunzioni ad hoc possono avere ancora un perché.

Ma quello su cui bisogna veramente puntare, secondo il presidente del Consorzio, sono i servizi. Utilissimi per i Comuni più piccoli ma apprezzati anche da quelli di dimensioni maggiori. «Io vedo che ogni volta che ne proponiamo a livello di Consorzio l'adesione è del 100%.

Nel momento in cui si offre qualità a costi di mercato è chiaro che c'è il gradimento perché si sgravano i Comuni di un fardello che spesso non riescono più a portare» sostiene. I servizi da accentrare, a livello di Consorzio o affidandoli ad agenzie specializzate non importa, sono naturalmente quelli che tolgono il peso di lavori "rognosi" e complicati, per i quali è difficile avere professionalità adatte ovunque. Gli appalti, ad esempio. «Le norme in materia sono cambiate decine di volte. Sono convinto che se si affida a Trento questo compito per il Comune e la comunità locale non cambia nulla.

E lo stesso dicasi ad esempio per rendiconti e bilanci. Chiaro che i municipi non possono rinunciare al front office, ai servizi tipo anagrafe e al rapporto diretto coi cittadini. Ma certe funzioni tecniche potrebbero tranquillamente essere affidate a strutture centralizzate. Ne gioverebbero efficienza e velocità nel dare risposte. Altrimenti qui si rischia di non riuscire a spendere le risorse che arriveranno presto anche ai Comuni».

Quanto al personale, la strada su cui insistere per Gianmoena è quella del corso concorso centralizzato. Come fatto per gli addetti alla ragioneria, selezionati e formati a livello di Consorzio e pronti ad entrare in servizio dove serve almeno con un minimo di preparazione specifica. Lo stesso si farà con i segretari comunali, dove ai ritardi di partenza si è aggiunto l'intoppo di una legge sul reclutamento bocciata dalla Corte Costituzionale.

Di questo e di altro si parlerà giovedì 3 giugno nella riunione di giunta del Consiglio delle autonomie, presente per l'occasione anche l'assessore provinciale agli enti locali Mattia Gottardi. Sul tema interviene anche la Fenalt, che con il segretario Maurizio Valentinotti e il responsabile enti locali Loris Muraro invoca un forte investimento adeguando organici ormai ridotti all'osso: «Ci sono - affermano - uffici che stanno letteralmente scoppiando, e ci sono dipendenti che non ce la fanno più».

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