Pandemia / Riaperture

Fugatti: bisogna spostare il coprifuoco alle 23, altrimenti troppo complicato cenare al ristorante

Il presidente della Provincia rilancia la linea di Salvini, che presenterà la richiesta nel consiglio dei ministri. Oggi riunione del comitato tecnico-scientifico, poi confronto governo-regioni

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"A fronte di una situazione sanitaria che va migliorando, è difficile pensare a ristoranti aperti fino alla sera ma costretti a chiudere alle 22: il coprifuoco andrebbe fissato almeno dalle 23, altrimenti diventerebbe complicato andare a cena": lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intervenuto su Rai Radio1 all'interno del programma "Che giorno è".

La linea è quella della Lega, sostenuta da giorni dal leader Matteo Salvini, che indica le 23 come punto di compromesso.

Oggi si riunisce il Comitato tecnico scientifico e alle 17 ci sarà anche un confronto governo-regioni.

Fugatti: «Riaperture, fatto il massimo. Ma valuteremo»

Più di così non si poteva fare, ma valuteremo ulteriori aperture, anche sulla base delle decisioni del governo. Maurizio Fugatti risponde così ai delusi della mini rapertura decisa dalla giunta provinciale e scattata dalla giornata di ieri

La Lega presenterà la proposta di rinviare il coprifuoco alle 23, già dal 26 aprile, al prossimo Consiglio dei ministri? "Sicuramente, lo chiedono gran parte delle regioni e dei sindaci a prescindere dai colori politici", harisposto oggi Salvini ospite di '24 Mattino' su Radio 24. e ha aggiunto: "Non è una richiesta di Salvini e della Lega, ma è fondata sui dati scientifici in miglioramento e sul buon senso. Lo stesso ministro Speranza, da questo punto di vista, qualche ascolto ha iniziato a darlo".

Favorire la fruizione di spazi all'aperto e anticipare le aperture delle attività anche all'interno è ciò che chiede il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli. "Le aperture per le sole attività all'aperto - dice - rischiano di penalizzare almeno la metà delle imprese che non possono usufruire di questa possibilità. E va detto che è anche una doppia penalizzazione per le imprese dei pubblici esercizi della montagna, considerate le stesse condizioni climatiche".

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