La Lav mostra il recinto al Casteller ripreso dal drone: «Non è una casa per orsi, inadeguato»

 «Il recinto del Casteller non è una casa per orsi! Lo confermano le immagini esclusive (viste dall’alto) del recinto del Casteller, diffuse oggi dalla LAV alla notizia della fuga dell’ennesima fuga di M49 - commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV animali selvatici – suddiviso in tre porzioni larghe meno di 50 metri, non può garantire il soddisfacimento delle necessità etologiche di un grande animale selvatico – basti pensare che un orso percorre fino a 20 km al giorno! Quel recinto è come una condanna all’ergastolo per un innocente che non ha mai aggredito nessuno – sedato e castrato, è comprensibile che #M49 abbia cercato nuovamente la libertà. E’ la prova evidente di una gestione fallimentare da parte della Provincia di Trento, che non deve in nessun modo ricadere sulla vita di M49: gli orsi hanno tutto il diritto di vivere in piena libertà, siamo noi umani a doverci adattare alla loro presenza favorendo la convivenza».

«La nuova fuga di M49 dimostra chiaramente l’incompatibilità della vita di un orso all’interno della struttura del Casteller: M49 è un lottatore per la libertà, è un animale selvatico che non può essere segregato in un recinto, e ora deve essere lasciato in pace, libero di vivere la sua vita, nel completo rispetto delle sue esigenze etologiche». Lo afferma in una nota la Lega anti vivisezione (Lav), ricordando che a settembre si aprirà il procedimento per l’uccisione dell’orsa KJ2 contro l’ex presidente della Provincia di Trento e il dirigente del Servizio Foreste, rinviati a giudizio perché si sarebbero potute adottare soluzioni alternative all’abbattimento.
«Ora M49 è costantemente monitorato con il radiocollare, si è quindi realizzata una delle misure alternative previste dal Pacobace per il suo caso, motivo in più per lasciarlo libero.
Libero per sempre!», conclude la Lav.

GUARDA IL RECINTO DI CASTELLER RIPRESO COL DRONE 

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