Coccolato al Casteller L'orso M49 sta bene

È presto per dire se può diventare la sua “casa dolce casa”, perché si sa il soggetto è imprevedibile, ma per ora il soggiorno di M49 al Casteller è molto gradito. Forse l’orso era stanco di fuggire, forse anche i suoi carcerieri hanno imparato come trattarlo, fatto sta che i primi tre giorni nella recinzione del Centro faunistico a sud di Trento hanno mostrato un animale dal carattere molto diverso da quello che si era fatto conoscere dopo aver terrorizzato e vandalizzato allevamenti, malghe e baite in mezzo Trentino.

«Stiamo lavorando a piccoli passi e sta funzionando molto bene il protocollo messo a punto col conforto dei maggiori esperti europei» conferma Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio foreste e fauna della Provincia. «Il segreto è evitare di avere fretta, l’animale va tranquillizzato e gestito senza stress».

Nutrito col cibo che gli piace e gli serve dal punto di vista nutrizionale non dovrebbe sentire il bisogno di muoversi più di tanto, anche perché gli addetti cercano di rendergli la giornata interessante mettendogli il “piatto” in posti nascosti in modo da farlo divertire. Poi col tempo gli saranno ampliati gli spazi, sempre all’interno del Casteller dove c’è la possibilità di modulare le recinzioni a seconda delle esigenze.

Su questo processo di ambientamento c’è però l’incognita di un possibile trasferimento in qualche parco o area protetta in auqlache altro Paese europeo, soluzione prospettata dal ministro per l’ambiente Sergio Costa. Non sarebbe un peccato visto che sta apprezzando il Casteller? «In ogni caso l’animale va gestito come stiamo facendo, non è tempo sprecato» assicura il dirigente.

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