Contratto sanità: attesa per "altri" soldi da Fugatti Trattativa per 7.173 lavoratori

di Matteo Lunelli

Prima di tutto una cifra, per capire quanto questa trattativa riguardi uno dei settori più numerosi del pubblico in Trentino: parliamo, infatti, di 7.173 lavoratori dell'Azienda Sanitaria coinvolti. Ovvero praticamente tutto il comparto sanitario, ad esclusione di dirigenti e direttori, con 96 figure professionali diverse, dagli infermieri (una delle fette più ampie con 2.739 dipendenti) ai tecnici, dagli Oss alle ostetriche, fino agli autisti dell'ambulanza.

Compresa la grandezza (i dipendenti della sanità sono in totale 8.526), il punto della situazione: sul piatto ad oggi ci sono 5 milioni di euro fermi nel bilancio Apss, più altri 5,9 stanziati dalla giunta precedente di centrosinistra, più - e questa è la grande novità - una cifra "X" che il nuovo governo provinciale guidato dal presidente Fugatti è disposto a stanziare purché si arrivi a un accordo in tempi brevi. 
Durante l'incontro tra sindacati, il presidente Apran Bolego e il nuovo dirigente Ruscitti, il tavolo per il rinnovo del contratto è stato riavviato.

E il confronto, in fin dei conti, è stato positivo, se non altro per il fatto che nessuno ha abbandonato anzitempo il tavolo stesso.
Diverse, però, le posizioni dei sindacati. «La nostra posizione - sottolinea Paolo Panebianco della Fenalt - è da sempre quella di non condannare i lavoratori a un'eterna agonia: vorremmo chiudere subito, non è tempo per giochetti, tira e molla, trattative estenuanti. La novità è rappresentata dalla promessa di Fugatti di mettere sul piatto altre risorse per firmare in tempi brevi. Quanto? L'ho chiesto ma non è stato quantificato, in generale non credo sia una cifra superiore al milione. In ogni caso io dico di prendere quello che si può e chiudere». 

Nella trattativa aleggia tuttavia lo spettro dei tagli alla sanità, annunciati dall'assessore Segnana nei giorni scorsi: 120 milioni in quattro anni di, come definite dall'esponente leghista per voce del proprio presidente Fugatti, «efficientamenti». Quindi se un milione viene messo nel contratto, i tagli saranno di 119 milioni, "scherziamo" con Panebianco. «Appunto: alla luce di quei tagli io ribadisco che dobbiamo prendere e portare a casa». 

«La preoccupazione per quei 120 milioni è tanta - prosegue Gianna Colle della Cgil - anche perché secondo noi sono tagli, è inutile usare altri termini. Venendo al contratto vogliamo capire a quanto ammonti la novità delle ulteriori risorse e, in ogni caso, la condizioni che poniamo è è che la destinazione di queste risorse aggiuntive sia effettivamente nel solco degli accordi già sottoscritti unitariamente, ove si prevede espressamente la necessità di un equilibrio tra tutte le professionalità presenti nel sistema sanità trentino». 
Infine la posizione di Giuseppe Varagone della Uil e Cesare Hoffer di Nursing Up: «Abbiamo manifestato perplessità rispetto alle risorse economiche presenti sul tavolo, insufficienti per iniziare un serio percorso di valorizzazione professionale». 
Secondo, ma non necessariamente ultimo, round il 5 giugno. 

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