Residenti stranieri, sempre meno Cinformi: -4,1% in un anno

La popolazione immigrata residente in Trentino è in calo, in linea con la tendenza degli ultimi tre anni. Alla fine del 2016 erano 46.456 i cittadini stranieri iscritti alle liste anagrafiche trentine (l’8,6% della popolazione residente). Rispetto a fine dicembre 2015, quindi, gli stranieri residenti sono diminuiti del 4,1%, soprattutto a causa delle acquisizioni di cittadinanza italiana (3.461 nel 2016, più 5% sul 2015). Anche la riduzione di nati stranieri (meno 13,7%) rispetto al 2015 ha il suo peso: sono 746 i bambini con entrambi i genitori stranieri.


Da sottolineare che i richiedenti protezione internazionale sono circa il 3% della popolazione residente (e non rientrano nella citata percentuale dell’8,6%). Lungo la Valle dell’Adige, in Alto Garda e in Val di Non si registra il maggior numero di stranieri residenti (tra il 9% e l’11% della popolazione).


È quanto emerge dal rapporto annuale 2017 sull’immigrazione in Trentino presentato ieri mattina dal Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione). Il mercato del lavoro riserva molte difficoltà agli stranieri: in Trentino i tassi di disoccupazione sono più elevati di quelli medi italiani e del Nord est. E la qualificazione professionale è bassa: crescono i lavori temporanei e le occupazioni part time. Gli immigrati impegnati sul fronte lavorativo sono 1.200 in meno rispetto al 2015.

Le assunzioni di lavoratori stranieri crescono (più 1,1%) fino a raggiungere quota 44.081. E questo solamente in virtù della richiesta di manodopera nel settore agricolo, che da solo raccoglie più del 40% dei lavoratori stranieri. «Soffrono in particolare le donne a causa della riduzione dell’offerta nell’ambito dei lavori domestici - afferma Serena Piovesan del Cinformi, curatrice del rapporto 2017 - Che è correlata ad un “ritorno” di lavoratori italiani nel settore, sebbene l’80% continui ad essere di provenienza straniera». Le imprese con titolare d’origine straniera sono diminuite di oltre 70 unità (2.404 aziende a 30 settembre 2017, l’8,6% del totale).

Demografia

L’8,6% dei residenti in Trentino è d’origine straniera, con provenienza in larga misura dai Paesi europei (il 65,3%). Circa il 22% degli stranieri è romeno (10.258 persone). Aggiungendo gli albanesi (5.779 persone) si arriva a oltre un terzo della popolazione straniera residente (34,5%). Seguono marocchini e ucraini, pakistani, moldavi e macedoni. Gli immigrati sono giovani: nel 40% dei casi hanno meno di 30 anni. E i minorenni superano la soglia del 20%. Per il 54% la popolazione straniera in Trentino è composta da donne. Il tasso di natalità è comunque in calo nell’ultimo decennio (2,32 figli in media), ma sempre maggiore di quello delle donne italiane (1,39 figli in media). I nati da due genitori stranieri sono il 16% del totale (746 bambini), la percentuale sale al 26% se si considerano i figli con un solo genitore straniero (1.222).

Stabilizzazione

La popolazione straniera è in calo: le iscrizioni alle liste anagrafiche dall’estero e dei nuovi nati stranieri non compensano più le cancellazioni per acquisizione di cittadinanza. Anche i motivi per cui gli immigrati arrivano in Trentino sono cambiati: ad attrarre non è più la prospettiva lavorativa, bensì il desiderio di riabbracciare i propri familiari o la richiesta di asilo. La stabilizzazione degli stranieri si nota anche dall’aumento del 14% degli immigrati «non comunitari» in possesso del permesso di soggiorno per lunga permanenza. Dai dati Istat è chiaro che l’acquisizione della cittadinanza avviene nel 52% dei casi per naturalizzazione e nel 39% dei casi per trasmissione (da parte di uno dei genitori che la ha acquisita) o per elezione (straniero nato e residente in Italia senza interruzioni fino ai diciotto anni). Il canale del matrimonio per l’ottenimento della cittadinanza è in calo: i matrimoni con almeno uno sposo straniero sono il 20% (315 nel 2016) di tutti quelli celebrati in provincia.

Altri indicatori

Nel 2016 sono stati 90 gli stranieri comunitari e 14 i non comunitari che hanno ottenuto un alloggio pubblico (Itea). Per l’89% i residenti in case Itea sono cittadini italiani. La percentuale sale al 92% se si considerano i cittadini dell’Unione europea. Diminuiscono gli alunni stranieri iscritti alle scuole della provincia nell’anno scolastico 2016/2017: si tratta di 9.474 (200 studenti in meno dell’anno precedente), ovvero l’11,6% del totale. E la componente dei nati in Trentino (o in Italia) aumenta raggiungendo il 68%.

Al 30 giugno 2017 erano 48.292 gli immigrati iscritti al sistema sanitario provinciale (per il 28% cittadini comunitari). Nel 2016 gli accessi dei cittadini stranieri al pronto soccorso sono stati 30.809 (il 14,3% del totale) ed i ricoveri in ospedale pari 6.601. In entrambi i casi si nota un calo (-2,6% rispetto al 2015).

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