Colloqui per i no-vax Si comincia lunedì

di Patrizia Todesco

Al via lunedì i colloqui per bambini e ragazzi che non sono in regola con le vaccinazioni. L’Azienda sanitaria ha deciso di iniziare con i più piccoli, quelli che rientrano nella fascia 0-6, per i quali essere in ordine con le vaccinazioni è requisito necessario per poter frequentare asili e scuole materne. I colloqui andranno avanti fino a fine maggio.


Il colloquio sarà svolto con un medico igienista e l’invito prevede, per le famiglie che lo volessero, di poter portare il bambini e poter effettuare contemporaneamente anche la vaccinazione. Considerato che in rari casi questo avverrà, verrà verbalizzato l’esito del colloquio tra le parti e se i genitori vorranno potranno fissare un appuntamento per la vaccinazione oppure, se riterranno di doverci ulteriormente pensare, verrà dato un termine di trenta giorni superato il quale verrà avviato il provvedimento sanzionatorio. La normativa prevede che la sanzione amministrativa venga comminata a tutti, sia a chi ha meno di 6 anni che ha chi ne ha di più. La differenza sta che per i più piccoli non essere in regola comporta l’impossibilità di poter continuare o iniziare a frequentare scuole materne e nidi. L’esclusione non sarà comunque immediata. Avviato l’iter della contestazione dell’illecito amministrativo la palla passerà poi al Dipartimento della Conoscenza.


Diversa la situazione per quanto riguarda chi ha più di sei anni per i quali, se dopo 30 giorni dal colloquio non dovesse essere stato fissato un appuntamento per la vaccinazione, sarà «solo» contestato l’illecito amministrativo. In queste settimane sono state interpretate norme e circolari e l’Azienda ha stabilito un tetto massimo di 499 euro per chi è privo di tutte le vaccinazioni e poi, a scalare, di circa 70 euro a vaccinazione effettuata.


In questi giorni l’Azienda sanitaria sta elaborando anche i dati delle chiamate di gennaio che sembrano essere più incoraggianti di quelli registrati a fine anno quando nella fascia 0-6, degli oltre 4 mila bambini non conformi, ne risultavano invitati 1.202 e di questi solo 230, ossia il 19,1%, avevano acconsentito alla vaccinazione. Sempre il dato di fine anni indicava più di 2 mila famiglie di bambini non vaccinati che non si erano fatti vivi e un totale di 1.950 che avevano fissato l’appuntamento (tra questi i 1.202 visti entro la fine del 2017). Per quanto riguarda la classe di età dai 6 ai 16 anni, ad agosto 2017 risultavano non conformi circa 9.500 ragazzi. Al 31 dicembre 2017 avevano contattato l’Azienda sanitaria i genitori di oltre 6 mila di essi. Altri 3.500 invece non si erano ancora mossi.


A fine anno risultavano invitati i nati nel 2001, e su 697 sedicenni l’adesione alla vaccinazione è stata di 451 con un tasso di adesione del 64,7%. Inoltre, 100 ragazzi tra i 6 e i 15 anni si sono sottoposti spontaneamente alla vaccinazione. I restanti ragazzi in questa fascia di età, per un totale di oltre 5 mila stanno tutti ricevendo il primo invito alla vaccinazione.


Per quanto riguarda il Trentino la data del 10 marzo non è particolarmente significativa se non che entro quella data le scuole dovranno fornire all’Azienda sanitaria gli elenchi degli iscritti e la stessa dovrà restituire la conformità ai vaccini degli iscritti entro il 10 giugno. La data del 10 marzo era indicata dalla ministra Lorenin per quelle regioni che non avevano l’anagrafe vaccinale aggiornata e dove dunque le famiglie avevano dovuto presentare l’autocertificazione. «Da noi si tratta di un limitato numero di casi - spiega il capo del dipartimento della prevenzione dell’Azienda sanitaria Marino Migazzi - e si tratta dei bambini e ragazzi che frequentano la scuola in Trentino ma che sono residenti fuori».
Se dunque Azienda sanitaria trentina e Provincia proseguono nel piano di vaccinare tutti i bambini e di applicare le sanzioni previsti, in Alto Adige l’assessora alla sanità Marta Stocker ha affermato che non saranno comminate sanzioni e non saranno esclusi bambini dalle scuole.

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