Carte di credito clonate per acquistare viaggi

di Marica Viganò

Giochi d’azzardo on line, ma anche shopping di lusso: sono i settori preferiti dai truffatori per spendere il denaro proveniente dalle carte di credito clonate. Solo pochi malviventi - i meno esperti - ripuliscono i conti prelevando in contanti tutto l’importo disponibile: alto è il rischio di essere identificati.

La maggior parte invece sperpera i soldi acquisiti fraudolentemente nelle slot on line e in acquisti di beni di valore. L’allarme è scattato quando, incrociando i dati delle carte clonate ed i movimenti del denaro, sono state notate numerose transazioni per l’acquisto di biglietti del treno. Curioso che la quasi totalità dei viaggi sia stata prenotata sul portale «Italo». Da evidenziare che la società che opera nel mercato dei treni ad alta velocità non c’entra nulla. Agli investigatori è sembrato comunque assai strano che i truffatori che si occupano di carte di credito siano anche dei grandi viaggiatori, che attraversano l’Italia in lungo ed in largo. Mentre la Procura di Genova sta compiendo accertamenti in tal senso, anche in Trentino si segnalano casi di carte clonate e di centinaia di euro al colpo utilizzati per l’acquisto di ticket del treno.

Nella nostra provincia nelle ultime settimane - ma è lo scorso anno che il fenomeno è emerso - sono stati denunciati diversi casi di «phishing» scoperti dai proprietari della carte di credito attraverso l’alert degli istituti di credito o direttamente dall’estratto conto, dove comparivano spese per importi di centinaia di euro mai autorizzate. Casi diversi ma con la peculiarità delle spese per i viaggi in treno.
E con l’allerta terrorismo dell’ultimo periodo ogni anomalia viene valutata con la giusta attenzione: per questo motivo la procura di Genova nei mesi scorsi ha aperto un’indagine per capire come mai così tanti residenti nella «città della lanterna» prenotassero trasferte su treni ad alta velocità.

Dai primi accertamenti è emerso che i biglietti erano stati presi attraverso i codici di carte clonate inserendo nomi falsi o addirittura senza che fosse specificata alcuna generalità. Come detto le società che offrono la possibilità di fare il biglietto on line (per il treno o per il bus) sono del tutto estranei alla vicenda. Due sono le piste principali seguite dagli investigatori: o i biglietti vengono rivenduti e dunque c’è un mercato parallelo che potenzialmente potrebbe favorire gli spostamenti di persone malintenzionate, oppure gli acquisti avvengono ai fini del rimborso, per monetizzare e dunque ottenere contanti facili dalle clonazioni virtuali.

Il «phishing» è l’adescamento on line: si tratta di un tipo di truffa realizzato attraverso la rete, utilizzando messaggi di posta elettronica ingannevoli (ad esempio utilizzando il logo contraffatto di istituti di credito) o siti web. Il messaggio invita a fornire i propri dati, con il pretesto di problemi di registrazione, solitamente indicando un collegamento che rimanda solo apparentemente al sito ufficiale. Il rischio è di finire su una pagina contraffatta ad arte dal malviventi per carpire i dati riservati.

I criminali del web studiano forme sempre più subdole per far cadere in trappola gli utenti e gli appelli alla prudenza non bastano: in un anno (da aprile 2016 a marzo 2017) la polizia postale ha denunciato in regione 88 persone per truffe on line, 8 per sostituzione di persona e tre solo in provincia di Trento per clonazione di carte di credito.

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