Trentini sempre più poveri In 10 anni redditi giù del 2%

di Leonardo Pontalti

La crisi in nemmeno dieci anni si è «mangiata» oltre il 2% del reddito medio pro capite dei trentini: rispetto agli importi medi dichiarati nel 2008 (anno di imposta 2007, l'ultimo pre-crisi), quelli dichiarati nel 2016 (anno di imposta 2015) hanno mostrato una flessione del 2,1%. Non solo: oltre il 40% dei contribuenti trentini ha un reddito annuo che si ferma sotto i 15.000 euro.

I dati, elaborati dal Ministero dell'economia e delle finanze su base comunale e proposti anche dal Sole 24 Ore, mostrano infatti un reddito medio pro capite che, nell'anno di imposta 2015, si attestava in Provincia di Trento 21.064, a fronte dello stesso indicatore che dieci anni fa era pari a 21.516 euro. Tasche più leggere, dunque, mediamente di 450 euro in un anno per i contribuenti trentini.

Un calo che è stato tra i più «violenti» in Italia. Se, infatti, le cose vanno meglio rispetto alle province di Prato (-6,22%), Olbia Tempio (-5,24%) e Barletta Andria Trani (-4,68%), le tre con i passivi più pesanti - il numero di territori che in questa particolare classifica stanno meglio rispetto al Trentino è molto più ampio rispetto a qelli che sono messi peggio: la nostra provincia è 29ª nella poco invidiabile graduatoria delle zone in cui i redditi sono stati erosi maggiormente, con novanta tra provincie e città metropolitane che invece hanno fatto segnare un calo più lieve.

O addirittura una crescita: la classifica in tal senso è guidata dal vicino Alto Adige, dove crisi o non crisi si continua a sorridere: dal 2007 al 2015 i redditi pro capite sono cresciuti mediamente del 3,84% sfiorando i 23mila euro attestandosi a quota 22.921.

La provincia di Bolzano poi non è solo la migliore di un'altra classifica - quella relativa al reddito aggregato, ovvero il totale dichiarato dai contribuenti residenti - ma anche l'unica che in quella graduatoria ha fatto registrare variazioni con il segno positivo. E non di poco: +8,2% per un reddito complessivo pari a 9.513.000.000 euro. Tutto il resto d'Italia ha visto il reddito aggregato calare con la provincia di Trento che, almeno in questo frangente, limita i danni piazzandosi al quarto posto con una flessione pari all'1% ed un aggregato di 8.620.000.000 (con un calo dunque di 86,2 milioni di euro rispetto al 2007).

Dato con il segno più anche per Trento, e non solo per Bolzano, invece, per quel che riguarda il numero di contribuenti, che sono cresciuti dell'1,17% (409.233), mentre in Alto Adige la variazione è stata pari al 4,21% (415.031 contribuenti).

Altro dato che emerge guardando alle dichiarazioni dei redditi passate è quello sui livelli di ricchezza e povertà. La provincia di Trento viene segnalata per un moderato grado di povertà, nonostante ben il 40,49% dei contribuenti abbia un reddito inferiore ai 15mila euro annui. Davvero pochi, con i livelli del costo della vita della nostra provincia. Sull'aggregato, la percentuale di questi contribuenti pesa soltanto per il 13,68%, segno di un evidente squilibrio nella distribuzione della ricchezza in Provincia.

Squilibrio che non è tuttavia confermato dalle statistiche sui redditi più alti. I «superricchi» (che dichiarano più di 120mila euro) rappresentano appena lo 0,59% dei contribuenti trentini e pesano per i 5,34% sul reddito totale provinciale.

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