Coppie separate con figli A Trento c'è il registro

Il Comune di Trento ha attivato il registro della bigenitorialità, per favorire le condivisione delle informazioni sul figlio da parte di entrambi i genitori separati.

La decisione è stata presa dal Consiglio comunale, su proposta del consigliere Andrea Maschio (Movimento Cinque Stelle) e dopo un’istruttoria da parte della Commissione politiche sociali.

L’obiettivo, con il registro, è quello di fare in modo che i figli minori di genitori separati abbiano relazioni con entrambi. Il rischio - si dice - è che i padri vengano tagliati fuori dalla vita dei bambini anche a livello di comunicazioni ufficiali (con scuole exx.)

L’anno scorso il Servizio ha registrato 130 mediazioni, 80 delle quali attivate a livello provinciale da 16 mediatori familiari, di cui 12 pubblici.

Il registro si affianca agli altri strumenti a disposizione dando applicazione, per i servizi e i procedimenti di competenza comunale, al principio che garantisce il diritto soggettivo del minore di vedere ugualmente coinvolti i propri genitori nelle scelte e nelle comunicazioni che lo riguardano.

Gli interessati possono rivolgersi all’ufficio gestione e promozione sociale del servizio attività sociali ed eventualmente presentare istanza di iscrizione, utilizzando l’apposito modello.

Un minore può essere iscritto al registro se residente nel Comune di Trento e su richiesta di almeno uno dei suoi genitori. Non potrà avvalersi dell’iscrizione il genitore raggiunto da provvedimenti giudiziari che comportino la sospensione o la decadenza dalla responsabilità genitoriale.

L’iscrizione al registro, che non ha rilevanza ai fini anagrafici, consente infatti di far comparire il minore come domiciliato presso entrambe le residenze dei genitori.

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