Il divieto di transito ai Tir in Tirolo Fra sei mesi anche per gli euro 5

Divieto austriaco per i Tir. Prima si è avuta prova della rigidità del governo di Vienna - che ha fatto andare in allarme il mondo delle imprese artigiane italiane - poi, ieri, è arrivata anche un po’ di morbidezza ma la preoccupazione, sul versante trentino e altoatesino, rimane.

Frattanto l'A22 registra un sensibile aumento dei tir nel 2016: +4%.

In seguito a un compromesso trovato tra l’Unione europea e la Regione del Tirolo, il 1° novembre è entrata in vigore sull’autostrada A12 della Valle dell’Inn una versione ridotta del divieto di transito settoriale per mezzi pesanti superiori alle 7,5 tonnellate.

Dal divieto di transito settoriale sono stati esclusi a tempo illimitato tutti i mezzi pesanti della classe euro 6, mentre i mezzi della classe euro 5 saranno esclusi fino al 30 aprile dell'anno prossimo.

Ciò significa che i beni non deperibili indicati nel provvedimento, come ad esempio rifiuti, pietre, piastrelle o acciaio, potranno continuare a essere trasportati su strada con mezzi pesanti ecologici. Grazie a questo compromesso la Commissione europea non sarà più costretta a emettere un provvedimento cautelare per annullare completamente il divieto di transito settoriale.

Unioncamere Veneto, Unioncamere Emilia Romagna, la Camera di commercio di Bolzano e quella di Trento avvertono tuttavia che il problema non è da ritenersi completamente risolto.

La vicepresidente del Tirolo, Ingrid Felipe, ha già annunciato i prossimi provvedimenti: a partire da maggio 2017 dovranno essere vietati i trasporti di beni deperibili su mezzi pesanti della classe euro 5. Vi rientrerebbero ad esempio anche i trasporti delle mele.

Le camere di commercio italiane coinvolte sono sempre dell’avviso che un divieto di transito settoriale limiti la libera circolazione di merci nell’Unione Europea e che non sia una soluzione per il problema del traffico nei Paesi dell’arco alpino. «Il divieto di transito crea concorrenza sleale che danneggerà l’economia e i consumatori e le consumatrici. Per questo motivo le istituzioni continueranno a battersi per l’abolizione del divieto di transito settoriale in Tirolo».

 

 

 

 

 

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