Il peso complessivo delle tariffe pagate dalle famiglie per mandare i bambini all'asilo nido, dall'anno prossimo sarà alleggerito del 40% , grazie a un intervento della Provincia di 3,2 milioni di euro a favore dei genitori dei piccoli, sulla base alla condizione economico-patrimoniale. 

La novità sarà contenuta nella legge di stabilità provinciale che il governatore Ugo Rossi sta mettendo a punto in queste ore e che sarà discussa in giunta domani per essere poi presentata alle parti sociali e al Consiglio delle autonomie prima dell'approvazione prevista per l'11 novembre.

L'intervento per aiutare le famiglie a pagare le rette degli asili nido, che oggi arrivano anche a 500 o oltre 600 euro al mese, consisterà in una integrazione dell'assegno regionale al nucleo familiare, con la quale sarà corrisposta la differenza tra le tariffe attualmente applicate e quelle fissate dalla Provincia come segue: per il nucleo familiare con un Icef fino a 0,20 , la tariffa mensile per il tempo pieno sarà di 40 euro; con un Icef da 0,20 a 0,40 la tariffa varierà da un minimo di 40 euro a un massimo di 250 euro, in base all'indicatore della condizione economica.

Se la frequenza è a tempo parziale l'intervento pubblico sarà proporzionato.

«L'obiettivo - spiega il presidente Rossi - è quello di cercare di calmierare le tariffe massime che oggi, specie nelle valli, sono molto alte ma che non è facile ridurre, aiutando direttamente le famiglie a pagarle. Noi prevediamo l'intervento pubblico fino a Icef a 0,40 che è già alto e quindi arriviamo a ricomprendere molte famiglie di classe media, che quindi non pagheranno più di 250 euro al mese. Abbiamo preso come riferimento il modello della città di Trento per estenderlo a tutta la Provincia. È una misura che vuole dare fiducia alle famiglie, gran parte delle quali con questo intervento vedranno ridursi le tariffe che pagavano o che avrebbero dovuto pagare di un terzo».

Oggi nel capoluogo la frequenza a tempo pieno compreso sabato mattina costa 493,81 euro al mese come limite massimo, per chi ha un Icef sopra lo 0,3838, sotto scende intorno ai 250 euro. La tariffa minima del tempo pieno con sabato mattina è di 45,88 ma si deve avere un Icef inferiore a 0,05.

La novità che la giunta Rossi vuole introdurre allarga dunque le agevolazioni. Oltre a questo intervento diretto a favore delle famiglie, la Provincia ha deciso di integrare il finanziamento di Comuni che offrono il servizio, prevedendo ulteriori 3 milioni di euro con il vincolo che nel 2017 non vengano aumentate le tariffe dei nidi e c'è l'obiettivo di finanziare anche la realizzazione di nuovi asili nido specie nelle zone oggi completamente scoperte.

«Finanzieremo l'apertura di un asilo nido a Soraga - dice il presidente Rossi - visto che oggi in tutta la val di Fassa non ce n'è neanche uno e vogliamo garantire la presenza di almeno un asilo per valle». Oggi su 95 asili nido presenti in Provincia la metà sono nell'area di Trento e Rovereto. In val di Fassa c'è solo il servizio di Tagesmutter.

Detrazioni sull'addizionale Irpef.

Le misure provinciali per le famiglie con figli saranno completate da detrazioni sull'addizionale regionale per chi ha figli a carico, saranno progressive in base al numero di figli. Si è calcolato che complessivamente si tratta di una agevolazione di circa 15 milioni di euro.

A questi due interventi a favore delle famiglie si aggiungeranno le misure previste dalla legge di bilancio dello Stato, ovvero gli 800 euro una tantum a tutte le donne in gravidanza, che possono richiederli dopo il settimo mese; e il bonus di 1.000 euro l'anno per l'asilo nido che però sarà rivolto solo a chi ha una condizione economica molto molto bassa, quindi pochi tra coloro che portano i figli all'asilo nido.

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