Punti nascita: nelle valli servono 24 pediatri Ma per ora le domande al concorso sono 15

Ma per ora le domande sono 15

di Luisa Maria Patruno

Resta ad alto rischio di fallimento il tentativo dell'Azienda sanitaria di reclutare un numero sufficiente di pediatri/neonatologi - ne servirebbero 24 - per garantire i turni sulle 24 ore nei quattro punti nascita (6 pediatri per ciascuno) degli ospedali di Cles, Cavalese, Arco e Tione , che ne sono sguarniti.

Dopo la riapertura dei termini del concorso, che si erano chiusi il 30 dicembre con la raccolta di sole 7 domande, ritenute del tutto insufficienti, la situazione è ora un po' migliorata, visto che alla nuova scadenza del 4 marzo le domande presentate hanno raggiunto la quota di 15 (sommando anche le 7 arrivate entro dicembre, che vengono tenute buone).

Insomma, si sono aggiunte 8 domande. Il problema, di cui sia l'assessore provinciale alla salute Luca Zeni che l'Azienda sanitaria sono consapevoli, è che è vero che gli aspiranti al posto in valle sono raddoppiati, ma il numero resta molto basso e soprattutto si sa bene che difficilmente tutti e 15 parteciperanno effettivamente al concorso. Dunque il numero è destinato a scendere già prima di sapere quanti riusciranno a superare la selezione. Basti dire che, ad esempio, per i posti di anestesista, nelle quattro sedi ospedaliere periferiche di Cles, Cavalese, Tione e Arco, erano arrivate 19 domande, ma poi hanno partecipato e vinto il concorso solo in 3 professionisti.

L'altro problema è rappresentato dal fatto che tra i 15 pediatri che hanno presentato la domanda solo 5 lo hanno fatto per un'unica sede periferica. Gli altri 10 hanno deciso di concorrere qualcuno su tutte e 4 le sedi, altri su tre oppure su due. Il quadro è dunque quello di 12 domande per Arco ; poi 9 domande per Cavalese ; sempre 9 domande per Cles e ben 11 domande per Tione.

Ma, appunto, spesso sono le stesse persone che hanno presentato domanda su più sedi e dunque se dovessero essere selezionate per due o tre sedi, poi spetterà a loro scegliere dove vogliono andare, con il rischio reale di lasciare sguarnito un punto nascita anziché un altro. Il quadro è dunque ancora molto aleatorio. Ad ogni modo, viste le 15 domande (più di 6 per ogni punto nascita, che è l'organico minimo necessario), l'Azienda sanitaria ha deciso di procedere con il concorso.

Quindi verrà nominata la commissione esaminatrice e sarà fissata la data per l'esame dei candidati (almeno con 20 giorni di anticipo). Si stima che avviando subito la procedura per il concorso, nell'arco di circa due mesi si potrebbe riuscire ad arrivare in fondo all'iter con i nomi dei pediatri a disposizione per ogni singolo ospedale di valle. Nel frattempo, comunque, la Provincia di Trento si augura di avere una risposta dal ministero della Salute sulla richiesta di deroga, per tenere aperti questi quattro punti nascita dove il numero di parti è inferiore ai 500 l'anno. I punti nascita più distanti da questa soglia sono quelli di Tione e Cavalese.

Il ministero potrebbe decidere di concedere la deroga solo per alcuni dei punti nascita e non per tutti. Questo permetterebbe all'Azienda, su input della Provincia, di concentrare i pediatri che hanno partecipato al concorso e che comunque non sarebbero in ogni caso sufficienti per tutte e quattro le sedi, nei punti nascita superstiti. Nell'ipotesi, invece, che la deroga arrivasse per tutti e quattro, alla Azienda non resterebbe che ricorrere a contratti con professionisti esterni (i «gettonisti») come già si sta facendo o con il ricorso per alcuni turni a pediatri che operano su Trento o Rovereto come sta avvenendo per Cles e Arco.

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