Le case pignorate aumentano dell'8%

di Francesco Terreri

Nei tribunali di Trento e Rovereto sono pendenti 1.232 pignoramenti immobiliari di abitazioni, capannoni e altri immobili. Il dato, riferito a metà 2015, è in aumento del 7,8% rispetto all’anno precedente, quando erano 1.143. In cinque anni, dal 2010 quando erano 772, il balzo è del 60%. L’onda lunga della crisi ha portato nell’ultimo anno a 400 esecuzioni immobiliari in cui famiglie o imprese hanno perso la casa o la struttura produttiva. E sono 647 gli immobili che andranno prossimamente all’asta, per un valore complessivo che supera i 120 milioni di euro.

Nella recente vicenda del recepimento della direttiva europea sui mutui, il Parlamento ha deciso di portare da 7 a 18 le rate non pagate prima che si possa procedere alla vendita della casa, venendo incontro all’allarme dei consumatori. Intanto però la crisi morde e gli immobili pignorati aumentano. Presso il tribunale di Trento, nell’ultimo anno considerato dai dati (1° luglio 2014-30 giugno 2015), i nuovi procedimenti immobiliari sopravvenuti sono 384, contro i 381 dell’anno precedente. Le esecuzioni definite sono 281, in calo sulle 358 dell’anno prima. I procedimenti pendenti a fine periodo sono 909, in aumento dell’8% sugli 841 del periodo precedente.

Al tribunale di Rovereto le nuove esecuzioni immobiliari sopravvenute sono 144, in aumento sulle 125 del periodo precedente. I pignoramenti eseguiti crescono da 94 a 119. I procedimenti pendenti a fine periodo sono 323, in crescita del 7% sui 302 dell’anno prima. In totale, quindi, in provincia si registrano 528 procedimenti sopravvenuti, 400 esecuzioni e, appunto, 1.232 esecuzioni pendenti a metà 2015.
A seguito di questi e degli altri pignoramenti degli ultimi anni, le aste giudiziarie in programma nelle prossime settimane nel circondario di Trento sono 443, per un valore a base d’asta superiore ai 90 milioni di euro. Di esse 260, la maggioranza, sono riferite ad abitazioni. Tra le altre categorie significative, 62 aste riguardano terreni, 39 sono riferite a immobili commerciali.

L’asta di valore maggiore è quella del complesso edilizio della Molinari in concordato a Tione, messo in vendita per 6 milioni. Subito dopo la novità della messa in vendita dei terreni edificabili a Canova di Gardolo della B&B Canova in liquidazione (vedi sopra). Restano pignorati e all’asta gli hotel Piccolo Principe di Calavino e Villa Angiolina di Roncegno. E ci si riprova per Palazzo Ghelfi in piazza Pasi, proveniente dal fallimento della Pasi Immobiliare, che ora va all’asta per 1,6 milioni invece dei 2,1 milioni dell’anno scorso. È invece andata deserta l’asta del 17 marzo della villa di Martignano collegata al fallimento Aeroterminal, ora in vendita per 2,7 milioni contro i 4,1 milioni del valore di stima.

Al tribunale di Rovereto, invece, si contano 204 aste in corso per un valore fra i 30 e i 35 milioni. Di esse, 119 sono abitazioni. L’asta di valore maggiore, 3,5 milioni, è quella di un centro artigianale ad Arco. Quella dal valore più basso, appena 48 euro, è un portico a Ville del Monte di Tenno, «privo di qualsiasi uso autonomo o esclusivo» ma «in ottime condizioni manutentive come l’edificio a cui appartiene».

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