Frontale tra un camion e un'auto: grave incidente sulla Valsugana, a Levico

Nello stesso luogo, poco meno di due mesi fa, aveva perso la vita il pensionato di Novaledo Guido Montibeller

Una scena che ha colpito gli stessi vigili del fuoco che pure, nello stesso luogo, erano intervenuti poco meno di due mesi fa per lo schianto che costò la vita al pensionato di Novaledo Guido Montibeller: tre corpi senza vita incastrati tra il parabrezza e le lamiere accartocciate di quella che era una Vokswagen Passat. Mario Cecchinato, 70 anni, Carmela Cutrupi, 64, e Gianluca Cecchinato 46, padre, madre e figlio di Padova sono le vittime del drammatico incidente accaduto ieri sera poco prima delle 19.30 sulla statale della Valsugana, alle «Alte di Campiello», tra Levico e Novaledo. Erano a bordo della loro vecchia Passat station wagon e stavano viaggiando verso Borgo Valsugana, verosimilmente diretti verso casa. Nel tratto di strada a due corsie che precede la discesa di Campiello (dove la Supervalsugana torna a 4 corsie) la macchina è sbandata, ha invaso l'altra corsia e ha sbattuto violentemente contro un camion che viaggiava verso Pergine. Un impatto violento che ha provocato lo sfondamento del muso del Tir e che ha fatto girare di 180 gradi il verso dell'auto.


L'autista, Mario Cecchinato - noto nel padovano per essere stato uno dei pionieri del body building e organizzatore delle prime gare di culturismo - è morto sul colpo, così come Gianluca. La donna, che viaggiava sul sedile anteriore del passeggero, è stata la prima ad essere estratta dalla Passat. I sanitari (da Trento è arrivato l'elicottero dei vigili del fuoco permanenti con il rianimatore a bordo) hanno provato a farle il massaggio cardiaco, ma purtroppo senza successo. Troppo pesanti le conseguenze dell'impatto contro il mezzo pesante, che pure ha fatto di tutto per frenare. Sull'asfalto sono infatti ben visibili i segni del tentativo dell'autista di fermare la corsa del Tir. Ma, carico di cubetti di pietra com'era, Albert Stecher, della Val Venosta, ci ha messo almeno una quarantina di metri e forse più per fermare il suo camion. Ha anche provato ad evitare l'impatto sterzando verso la sua sinistra ma la manovra non è bastata per salvare tre vite umane.


Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della compagnia di Borgo le spiegazioni della strana manovra della Passat possono essere soltanto due: malore o colpo di sonno dell'autista. Altrimenti non si spiega come la Passat, che non aveva automobili davanti a sé, ad un certo punto abbia iniziato a sbandare vistosamente, superando la mezzeria della carreggiata e arrivando sulla corsia opposta. La strada era asciutta, non c'era il sole ad abbagliare all'uscita della leggera curva in salita verso destra. È molto probabile che la sbandata sia dipesa da un problema dell'autista. I soccorsi sono stati tempestivi. L'allarme è partito subito: sono arrivate sul posto due ambulanze, una squadra dei vigili del fuoco volontari di Levico e un'auto dei permanenti di Trento, i carabinieri e pure l'elicottero sanitario. Che, però, dopo aver scaricato il rianimatore è tornato a Mattarello desolatamente vuoto visto che per i tre non c'era purtroppo più nulla da fare. La statale è rimasta chiusa per oltre due ore con il traffico deviato in centro a Levico e poi sulla provinciale fino a Novaledo.

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