Assalto al concorso di Dolomiti Ambiente In seicento per un posto da spazzino

di Franco Gottardi - NO -

Il miraggio di un posto di lavoro come operaio addetto alla raccolta dei rifiuti ha attirato più di seicento candidati. Parteciperanno in massa alle prove del concorso indetto da Dolomiti Ambiente, la società da poco nata da una costola di Dolomiti Energia specializzata proprio nel settore della raccolta e dello smaltimento delle immondizie, principalmente a Trento e Rovereto.

Il termine per presentare la domanda è scaduto da qualche giorno e il personale amministrativo dell'azienda ha il suo daffare per inserire tutti i dati degli aspiranti spazzini. Non è la prima volta che una selezione del genere attira centinaia di candidati, ma questa volta sembra superato ogni record, segno ulteriore del periodo di crisi e di come la prospettiva di un posto sicuro in un'azienda privata ma a capitale in maggioranza pubblico attiri gente da tutta Italia. Se poi aggiungiamo che per partecipare non occorrono una particolare formazione o titolo di studio ecco spiegato il «successo» del concorso. Superato per numero di candidati negli ultimi anni a Trento solo un paio di volte, nel 2013 con la selezione per fare l'assistente educatore alla materna e nel 2009 con un concorso per 5 posti di coadiutore amministrativo in Comune; in entrambi i casi gli iscritti avevano superato il muro dei mille con moltissimi partecipanti arrivati da fuori regione.

Il posto messo in palio da Dolomiti Ambiente è uno solo ma le prove di selezione serviranno per stilare una graduatoria che rimarrà valida per un po' di tempo e da cui l'azienda potrà attingere in caso di necessità.
Le prove, se funzionerà come in passato, saranno tre: un test scritto, una prova pratica e un colloquio orale. Il test di solito contiene domande di cultura generale condite in passato con alcuni quesiti relativi all'organizzazione aziendale; la prova pratica richiede capacità nella spazzatura della strada e nella movimentazione dei cassonetti. A questo proposito Alan Tancredi, sindacalista della Uil, si augura che la commissione esaminatrice abbia un occhio di riguardo per i cittadini residenti in provincia introducendo materie o domande adatte.

«Dolomiti Energia - ricorda - ha acquisito le centrali dall'Enel ma se è vero che i proventi dell'attività vanno in parte ai Comuni, comproprietari della società, vanno anche ai privati. Io dico che sarebbe bello che anche dal punto di vista dell'impiego venissero messi dei paletti per favorire una ricaduta sul territorio. Non so esattamente come si possa fare ma auspico che si possa trovare il modo, non perché il personale che viene da fuori sia meno valido ma proprio per legare ancor più la società all'ambiente in cui opera».

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