Rifiuti, nuove tariffe in vista Si potrà far pagare l'umido

di Angelo Conte

Via libera alla nuova possibilità per le Comunità di valle di far pagare agli utenti della raccolta differenziata anche parte del costo del multimateriale (plastica, alluminio e così via) e dell'umido. La proposta di delibera provinciale, che modifica quanto era stato deciso in precedenza sul modello tariffario, è stata approvata all'unanimità dal Consiglio delle autonomie. Il nuovo meccanismo non porterà con certezza a un aumento della tariffa per il cittadino, spiega l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi: da un lato, infatti, più aumenterà la quota di differenziata, più si ridurrà il costo di smaltimento del rifiuto residuo. Dall'altro, l'applicazione del nuovo modello tariffario è una possibilità e non un obbligo e alcuni territori, come Trento, ad esempio, hanno deciso di stare alla finestra e di evitare di applicare il nuovo costo nel 2015.


La novità in termini di modifica del sistema di tariffe è stata approvata assieme alla nuova proposta di aggiornamento del piano rifiuti, portato al Consiglio da Gilmozzi. Nel nuovo documento, che a breve sarà approvato dalla giunta provinciale, uno dei punti fermi è la rinuncia alla realizzazione di una ulteriore struttura per lavorare il rifiuto organico provinciale. «Abbiamo deciso di usare solo gli impianti esistenti, lavoriamo su quelli e non prevediamo nessun altro impianto di biodigestione» spiega Gilmozzi. Nel nuovo piano rifiuti sono inserite anche alcune ipotesi su cui la giunta cercherà di arrivare a una scelta definitiva, come la possibile realizzazione di una struttura per la produzione in Trentino di Css (Combustibile solido secondario), tramite procedura meccanica e non chimica, una sorta di combustibile che può essere usato, ad esempio, dai cementifici.

La localizzazione potrebbe, spiega Gilmozzi, essere anche esterna al Trentino. Nel piano, poi, si spinge sull'approdo, nel 2017, a una tariffa unica (oggi è diversa nelle Comunità di valle) per tutti i territori, dopo che per il 2015 per la prima volta è stata la Provincia a definirne l'entità per tonnellata.


Intanto, per il 2015 sulla scorta di quanto hanno già fatto le Comunità della val di Non e di Fassa, è esteso anche agli altri territori la possibilità di far pagare agli utenti l'umido. «Si tratta di un'attività che ha un costo - spiega ad esempio Fabrizio Inama, sindaco di Denno, in val di Non - e che noi già facciamo pagare». In val di Fassa, ad esempio, il costo per famiglia senza composter (chi ha un campo o un orto riesce infatti a smaltire l'umido per la maggior parte in modo autonomo) varia da 2,5 euro a circa 3 euro a componente all'anno: una famiglia di 4 persone paga 10 euro. Se, invece, ha un composter invece la cifra scende a 3,6 euro. Oltre all'umido, poi, il nuovo modello tariffario permette di applicare un costo per coprire il servizio anche sulla raccolta del sacchetto del multimateriale. A deciderlo saranno le singole Comunità di valle o le società in house che svolgono il servizio. «È una misura chiesta dai gestori - spiega Gilmozzi - per poter distribuire meglio la tariffa e incentivare un comportamento invece di un altro, per migliorare il servizio».

comments powered by Disqus