L'Europa: ridurre il consumo delle borse di plastica

L’Unione europea avrà una nuova normativa per limitare l’uso delle buste di plastica «light», quelle in uso ormai da qualche anno nei supermercati e in altri negozi. «Finalmente semaforo verde Commissione ad accordo di principio su buste di plastica», annuncia via Twitter il ministro dell’ambiente italiano, Gian Luca Galletti, secondo cui si segna così un «grande giorno per l’ambiente».
Il destino del controverso dossier non era affatto scontato: era stato «chiuso» con un accordo di principio fra Consiglio Ue e Europarlamento nel corso dell’ultimo round di negoziati, nella serata di lunedì scorso. La Commissione europea però non l’aveva riconosciuto, creando una potenziale spaccatura con i due co-legislatori.
A fare pressione sul presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, anche una lettera dell’Europarlamento. Il nuovo esecutivo Ue appena entrato in carica ha deciso di non andare avanti in uno strappo istituzionale, pur mettendo in chiaro le sue riserve.
«Non ci opporremo» ha detto ieri il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans lanciando un avvertimento: «Il nostro obiettivo finale è ridurre la circolazione di questi rifiuti» e quindi «se ci saranno problemi» nell’attuazione da parte dei singoli Paesi «sarà colpa degli Stati membri». Le perplessità della Commissione europea, ha spiegato Timmermans, riguardano il margine di flessibilità nell’applicazione lasciato ai governi.
Ora la palla passa nel campo del Consiglio Ue, sotto la guida della presidenza di turno italiana. Le nuove regole prevedono l’obbligo per gli Stati membri di scegliere se attuare una o entrambe le opzioni: imporre un prezzo ai sacchetti di spessore inferiore a 0,05 millimetri entro la fine del 2017, oppure scegliere il target di riduzione, cioè un consumo di 90 sacchetti pro capite entro il 2019 e di 40 pro capite entro il 2025. Toccherà alla riunione dei rappresentanti dei 28, venerdì prossimo, mettere il sigillo a questo accordo.

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