Ospedale di Tione: a Rossi consegnate 23.081 firme

Ore 19.02, l'assessore alle politiche sociali della Comunità di valle  Luigi Olivieri  consegna lo scatolone contenente 23.081 firme al presidente della giunta provinciale  Ugo Rossi  con una battuta: «Ti aiuteremo a portarle in macchina per evitare che ti debba servire del reparto di ortopedia dell'ospedale di Tione»

di Giuliano Beltrami

firme a rossi ospedale tioneOre 19.02, l'assessore alle politiche sociali della Comunità di valle  Luigi Olivieri  consegna lo scatolone contenente 23.081 firme al presidente della giunta provinciale  Ugo Rossi  con una battuta: «Ti aiuteremo a portarle in macchina per evitare che ti debba servire del reparto di ortopedia dell'ospedale di Tione». Entra nel vivo così l'incontro con Rossi e l'assessora Donata Borgonovo Re dei sindaci giudicariesi, alla presenza di Raffaele Zancanella  (Fiemme), Cristina Donei (Comun General de Fascia), Sandro Dandrea (Bassa Valsugana e Tesino), Alessio Migazzi (Val di Sole), Stefano Graiff (Val di Non),  Paride Gianmoena (presidente del Consiglio delle autonomie) e Mario Tonina (consigliere provinciale).
Prima della consegna, sono intervenuti tutti, a partire dalla presidente della Comunità delle Giudicarie,  Patrizia Ballardini , per riassumere tutti i temi toccati in questo mese di polemiche rispetto all'ospedale, al punto nascite ed al reparto di ostetricia-ginecologia di Tione. Se qualcuno si aspettava risposte dal presidente della Provincia e dall'assessora, è rimasto deluso. «Siamo qui» ha detto il primo «perché vogliamo avere rispetto per ciò che contiene quello scatolone. È un'espressione di libertà e democrazia che noi dobbiamo ascoltare». Rossi ha tenuto a distinguere fra emotività e razionalità: «Dobbiamo seguire un metodo, cercare di conciliare le istanze di carattere tecnico con la razionalità, per tendere alla migliore qualità possibile nei servizi, qualsiasi decisione scontenterà qualcuno. Dobbiamo essere disponibili a trovare mediazioni. Ci sono elementi su cui è possibile lavorare, ma non dobbiamo pensare che escano vincitori o vinti».
Secondo Donata Borgonovo Re, «non ci stiamo occupando del piano sanitario, ma della definizione della rete territoriale ospedaliera sulla base delle indicazioni contenute nel piano di miglioramento dell'Azienda sanitaria adottato nella scorsa legislatura. C'è bisogno di passaggi culturali, oltre che sanitari. Mai parlato di chiusura di ospedali territoriali, che rappresentano l'elemento costitutivo del sistema sanitario trentino».
In conclusione, si è deciso di rimettere in pista il tavolo della concertazione, che nelle prossime settimane comincerà il suo lavoro. È indubbio che, al di là delle intenzione espresse, esiste la determinazione sollevata infine da Olivieri di difendere il presidio ospedaliero, anche perché pare che non esistano più i soldi per completare la ristrutturazione del pronto soccorso di Tione.

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