Disegno di legge contro il gioco

La consigliera provinciale del Pd Violetta Plotegher ha depositato in Consiglio Provinciale un disegno di legge, sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo, per ampliare le disposizioni previste per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. Obiettivo della legge è quello di limitare la diffusione del gioco d'azzardo sul territorio provinciale, nella convinzione che solo riducendo l'offerta si possa attivare un reale intervento di contrasto alla diffusione della patologia della dipendenza da gioco d'azzardo

slotLa consigliera provinciale del Pd Violetta Plotegher ha depositato in Consiglio Provinciale un disegno di legge, sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo, per ampliare le disposizioni previste per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. Obiettivo della legge è quello di limitare la diffusione del gioco d'azzardo sul territorio provinciale, nella convinzione che solo riducendo l'offerta si possa attivare un reale intervento di contrasto alla diffusione della patologia della dipendenza da gioco d'azzardo.
 
Il ddl intende inoltre diffondere una responsabilità condivisa tra i vari attori sociali (del mondo della sanità, del sociale, della scuola e del mondo educativo, delle associazioni familiari, degli esercenti, delle forze dell'ordine, degli amministratori e dei cittadini) in modo da costituire un'alleanza capace di tendere ad un cambiamento culturale capace di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo. Il testo contribuirà ad alzare l'attenzione sul tema da parte del Consiglio Provinciale che sarà a breve impegnato, attraverso i lavori della IV commissione provinciale, a discutere sugli articoli del ddl presentato dal Consigliere Walter Viola sullo stesso tema.
 
Come sottolineato nella relazione accompagnatoria, il testo della consigliera Plotegher interviene affinché vengano tenuti in grande considerazione i costi sociali del fenomeno del gioco d'azzardo. Che non sono solo i costi relativi agli interventi sanitari per la cura dei giocatori patologici, ma che devono comprendere i costi della perdita del lavoro, i problemi familiari, l'aumento delle separazioni, i problemi di disagio dei figli minori, il rischio di depressione e violenza, i prestiti non risarciti e il possibile ricorso all'usura. La cittadinanza non ricava benefici economici dalla diffusione del gioco d'azzardo e le entrate per l'erario sono in misura nettamente inferiore ai costi sociali che esso comporta, e nel tempo comporterà. In particolare, è necessario investire di più nei percorsi di sostegno e recupero attraverso i gruppi di auto-mutuo-aiuto.  Per questo, il ddl  prevede che a decorrere dall'esercizio finanziario 2015 una quota pari al 1,5% delle somme annualmente recuperate dalla Provincia dal prelievo erariale unico sugli apparecchi di gioco, siano finalizzate e vincolate a iniziative di informazione, formazione, prevenzione cura e riabilitazione della dipendenza dal gioco d'azzardo.
 

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