A Tione parti cesarei a quota 23 per cento

Tutto si fa, pur di difendere l'ospedale, compreso raccogliere dati di confronto con altre realtà, dai quali emerge che Tione ed il suo punto nascite non sono da buttar via. I parti con taglio cesareo, per esempio: se al Santa Chiara di Trento sono 28 su 100 (comprensibile, perché a Trento arrivano molte emergenze o comunque situazioni difficili) a Tione si scende al 23%, mentre la percentuale più alta si rileva a Cavalese

TIONE - Tutto si fa, pur di difendere l'ospedale, compreso raccogliere dati di confronto con altre realtà, dai quali emerge che Tione ed il suo punto nascite non sono da buttar via. I parti con taglio cesareo, per esempio: se al Santa Chiara di Trento sono 28 su 100 (comprensibile, perché a Trento arrivano molte emergenze o comunque situazioni difficili) a Tione si scende al 23%, mentre la percentuale più alta si rileva a Cavalese.

 

Un altro dato, fornito dal Ministero della Sanità, conforta (o forse smarrisce ancor più) i giudicariesi: il 60% dei bambini italiani nasce in strutture con un numero di parti inferiore a mille, che è la quota sotto la quale non si potrebbe tenere aperto un punto nascite. All'interno di questo 60%, il 70% nasce addirittura in reparti con meno di 500 nascite all'anno. Ricordiamo che quota 500 è la soglia stabilita dalla Provincia di Trento sotto la quale si chiude un punto nascite.

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