Il tirocinio divide gli insegnanti Mercoledì confronto con Rossi

Tre giorni. È il tempo che manca all'incontro, forse decisivo, in materia di insegnamento in Provincia di Trento. L'appuntamento è fissato per mercoledì mattina al quinto piano del Dipartimento della conoscenza di via Gilli. Ospiti: i rappresentanti sindacali. Dall'altra parte del tavolo: la dirigenza provinciale e il presidente Ugo Rossi

di Andrea Tomasi

COLLABORAT_5891231.jpgTRENTO - Tre giorni. È il tempo che manca all'incontro, forse decisivo, in materia di insegnamento in Provincia di Trento. L'appuntamento è fissato per mercoledì mattina al quinto piano del Dipartimento della conoscenza di via Gilli. Ospiti: i rappresentanti sindacali. Dall'altra parte del tavolo: la dirigenza provinciale e il presidente Ugo Rossi.
 
I sindacati si aspettano la definizione, nel dettaglio, del percorso (una roadmap) in materia di stabilizzazioni. Fra gli argomenti all'ordine del giorno c'è il problema delle insegnanti della scuola elementare: nei giorni scorsi Rossi si è fatto sentire con alcune delle magistrali ante 2002, che hanno fatto ricorso al Tar contro l'apertura di una quarta fascia che, stando alle contestazioni, le penalizzerebbe a vantaggio delle laureate; il presidente non ha gradito il ricorso alla giustizia amministrativa, visto che - a suo dire - il confronto politico era aperto. Lo scontro non è solo tra diplomate/i e laureate/i, ma anche tra tirocinanti. Parliamo dei tirocini Tfa (Tirocinio formativo attivo) e Pas (Percorsi speciali abilitanti). E anche di questo si parlerà durante il confronto. 
 
«L'incontro chiarificatore - afferma Cinzia Mazzacca (Cgil) - lo abbiamo chiesto noi al presidente Rossi. Non si può affrontare il problema dei precari da un solo punto di vista. Vogliamo porre tutti i problemi. La questione ha tante sfaccettature. E non si può non tenere presente il quadro nazionale».
La materia è complessa. Le graduatorie sono costruite mettendo insieme i titoli (laurea, master, abilitazione) e l'anzianità di servizio. La somma dà il punteggio totale che permette il posizionamento nelle graduatorie provinciale e di istituto. Da una parte abbiamo le graduatorie (concorsuali e provinciali) per i contratti a tempo indeterminato e dall'altra abbiamo le graduatorie di istituto (per i contratti a tempo determinato). Le graduatorie di istituto sono divise in tre fasce: nella prima hanno posto quelli che, essendo in graduatoria provinciale, ci sono «in automatico»; nella seconda ci sono quelli fuori dalla graduatoria provinciale ma abilitati (i Tfa, più i Pas che hanno ultimato il tirocinio entro il 30 giugno). In terza fascia ci sono quelli che non hanno l'hanno l'abilitazione, che stanno facendo i Pas ma che non sono riusciti a completarlo in tempo utile. 
 
Ed uno dei punti nodali è proprio quello dei tirocinanti Pas. I sindacati chiedono che i Pas (380 quest'anno e, secondo le previsioni, 700 nei prossimi due anni), che non hanno concluso il tirocinio entro il 30 giugno, vengano inseriti in seconda fascia con riserva (in attesa della conclusione del tirocinio). «Noi in particolare - dice Pietro Di Fiore (Uil) - chiediamo un allineamento con i sistema nazionale dei tirocini Pas (che. ricordiamo, hanno una durata di 6 mesi, una versione breve rispetto ai Tfa, ndr)». Nel resto del Paese i percorsi Pas si concluderanno entro il 31 luglio: in Italia questi vanno in seconda fascia, con i Tfa, pur con un punteggio inferiore. In Trentino è stata scelta la linea del rigore. E attualmente chi non ha fatto il tirocinio Pas entro fine giugno resta fuori. «L'ammissione con riserva potrebbe anche rimediare ai ritardi, da parte della pubblica amministrazione e dell'Università, nella gestione dei corsi per i tirocinanti che già hanno esperienza in cattedra: tantissimi tirocinanti trentini non termineranno i Pas prima dell'autunno e comunque oggi sono fuori dalla seconda fascia».
 
A livello nazionale i Tfa hanno diritto a dei superbonus: 36 più un altro pacchetto (fino ad un massimo di 12 punti), mentre ai Pas sono garantiti 18 punti (si tenga conto del fatto che un anno di servizio vale 12 punti). In Trentino, salvo cambiamenti di rotta, non c'è il superpremio per i Tfa (12 i punti per i Tfa e 6 per i Pas), ma resta lo sbarramento per chi il tirocinio Pas non lo ha concluso. La Uil spinge per l'ammissione con riserva. Se le richieste non saranno accolte, Rossi potrà dire che il sistema locale è più rigoroso e che i Tfa (che hanno fatto un percorso più lungo e più costoso), a cui l'assessore Marta Dalmaso aveva garantito un «corridoio» rapido per la stabilizzazione, vedranno in parte mantenute le promesse fatte dalla precedente amministrazione.

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