Pagare la gita vendendo torte Studenti pasticcieri al Rosmini

In tempi di crisi far partecipare i propri figli ai viaggi di istruzione può mettere una famiglia in difficoltà. Per questo gli stessi studenti si sono attivati con una singolare raccolta fondi, in stile molto «USA»: vendendo le torte durante gli eventi della scuola, gli scolari del Liceo Rosmini riescono ad abbattere i costi di partecipazione alle gite I tuoi commenti

tortaROVERETO - In tempi di crisi far partecipare i propri figli ai viaggi di istruzione può mettere una famiglia in difficoltà. Per questo gli stessi studenti si sono attivati con una singolare raccolta fondi, in stile molto «USA»: vendendo le torte durante gli eventi della scuola, gli scolari del Liceo Rosmini riescono ad abbattere i costi di partecipazione alle gite.


Ogni classe si organizza in modo autonomo, per poi «spartirsi» le iniziative più appetibili per la vendita, tra assemblee d'istituto, udienze e feste con i genitori. Quest'anno sono stati sette i gruppi a infornare prelibatezze per poi commerciarle nella hall dell'istituto. Genitori e coetanei difficilmente hanno resistito a torte, pasticcini, focacce e pizzette e, consapevoli della nobile causa che stavano sostenendo, hanno versato volentieri l'offerta per poter addentare il cibo. «A Trento gli studenti gestiscono i parcheggi quando ci sono le fiere; noi abbiamo pensato di darci alla cucina», raccontano i ragazzi del Liceo classico e scientifico coinvolti.


Un modo di mettersi in gioco e una forma di solidarietà verso i compagni in difficoltà, che si trasforma anche in un'iniziativa di socializzazione dietro il banchetto dei dolci. Negli eventi più riusciti i ragazzi hanno racimolato diverse centinaia di euro, soldi raccolti in un fondo cassa ridistribuito tra i partecipanti. L'anno scorso in questo modo è stato finanziata la partecipazione al concorso di teatro a Siracusa, in Sicilia. Quest'anno a febbraio alcuni studenti andranno in Grecia, anche grazie ai fondi raccolti con le torte e pizzette. «I giovani spesso vengono dipinti come sfaticati e irresponsabili, abituati a vivere e divertirsi a spese dei genitori. L'iniziativa delle torte dimostra esattamente il contrario», dicono con orgoglio i ragazzi.

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