In emorragia, salvata in extremis

La percentuale di rischio per cui un lieto evento come il parto può, nel giro di pochi minuti, volgere alla tragedia è estremamente basso, ma purtroppo esiste. Il dramma, che si è fortunatamente risolto senza conseguenze letali, è avvenuto lunedì sera all'ospedale di Rovereto dove una donna è stata operata d'urgenza in seguito ad una violenta emorragia. A distanza di due giorni il bambino sta bene e la donna, che ha altri tre figli, è ancora ricoverata in terapia intensiva, ma non è più in pericolo di vita, merito della tempestività con cui è stata operata dal dottor Marco Ioppi, primario di ostetricia e ginecologia al Santa Maria del Carmine

di Barbara Goio

ROVERETO - La percentuale di rischio per cui un lieto evento come il parto può, nel giro di pochi minuti, volgere alla tragedia è estremamente basso, ma purtroppo esiste. Il dramma, che si è fortunatamente risolto senza conseguenze letali, è avvenuto lunedì sera all'ospedale di Rovereto dove una donna è stata operata d'urgenza in seguito ad una violenta emorragia. A distanza di due giorni il bambino sta bene e la donna, che ha altri tre figli, è ancora ricoverata in terapia intensiva, ma non è più in pericolo di vita, merito della tempestività con cui è stata operata dal dottor Marco Ioppi, primario di ostetricia e ginecologia al Santa Maria del Carmine.
«Ogni parto può avere delle complicanze fisiologiche - spiega il medico - e per questo va affrontato in una struttura idonea. Nel caso in questione, tutto è accaduto pochi minuti dopo il parto ed è stato essenziale sia intervenire la più presto che poter contare su una struttura idonea. Se questo fosse accaduto in una struttura meno attrezzata, come può essere un ospedale periferico, purtroppo la donna non sarebbe sopravvissuta. Un dramma umano incalcolabile, se si pensa all'evento del parto in sè, e ai bambini rimasti».
Passato da una fase super-medicalizzata ad essere considerato un evento che va esaltato per la sua naturalezza, il momento del parto è, nonostante tutto molto impegnativo per una donna e l'emorragia dopo la nascita del bambino è una delle cause più frequenti di complicazione. 
Secondo l'Unicef, questo accade soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove il rischio di morire per una causa connessa alla gravidanza e al parto è circa 36 volte superiore rispetto ad un paese sviluppato. Questo però non vuol dire che non possa accadere.
A Rovereto il caso si è accanito contro una donna di 40 anni originaria del Maghreb e che abita in Vallagarina la quale, dopo aver partorito il quarto figlio, è stata colpita da un'improvvisa e violenta emorragia, legata alla fase di espulsione della placenta. Le sue condizioni sono subito apparse disperate e per questo, trasportata immediatamente in sala operatoria, le è stato praticato un raschiamento. «Il problema maggiore - spiega Ioppi - in questo caso è proprio fermare la perdita di sangue che è davvero imponente». Dopo l'intervento praticato d'urgenza, alla donna sono state somministrate diverse sacche di sangue proprio per recuperare i valori fisiologici ed è stata ricoverata in rianimazione. Gradualmente le sue condizioni stanno migliorando anche se la situazione resta critica.
«Si deve intervenire nel giro di pochi minuti - spiega Ioppi - ed è importante rivolgersi a strutture sanitarie in grado di dare una pronta risposta. Lo dico sempre al mio staff: il parto va senza alcun dubbio umanizzato, ma sempre tenendo conto della sicurezza medica»

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