Religione, dodici  posti a concorso

Buone notizie per gli insegnanti di religione. La Provincia di Trento ha indetto un concorso per 12 posti a tempo indeterminato, una manna di questi tempi. Si tratta di 2 posizioni per le scuole medie e di 10 per licei e istituti tecnici. I dettagli si conosceranno nei prossimi giorni. Il Dipartimento della conoscenza sta lavorando alla composizione della commissione esaminatrice. Tutto avviene in coordinamento con la Curia arcivescovile. Chi vuole iscriversi può utilizzare la procedura informatica a partire dalle 9 di oggi (fino alle 9 dell'11 dicembre)

di Andrea Tomasi

religione scuola crocifissoTRENTO - Buone notizie per gli insegnanti di religione. La Provincia di Trento ha indetto un concorso per 12 posti a tempo indeterminato, una manna di questi tempi. Si tratta di 2 posizioni per le scuole medie e di 10 per licei e istituti tecnici. I dettagli si conosceranno nei prossimi giorni. Il Dipartimento della conoscenza sta lavorando alla composizione della commissione esaminatrice. Tutto avviene in coordinamento con la Curia arcivescovile. Chi vuole iscriversi può utilizzare la procedura informatica a partire dalle 9 di oggi (fino alle 9 dell'11 dicembre). I candidati ai posti fissi nel sistema provinciale dell'istruzione saranno chiamati ad affrontare due prove scritte e una orale.


Il primo scritto consiste in una serie di domande (il numero è da definire) a risposta multipla. Il secondo ha un'impostazione tradizionale: quesiti a cui devono seguire risposte per esteso sulla disciplina d'esame. L'orale dovrebbe invece svolgersi sulla falsariga di quello fatto per il «concorsone nazionale», quello in cui sono state assegnate 93 cattedre (a cui si sono aggiunte altre 93 pescando i nomi dalla graduatoria provinciale).


I punti previsti per entrambe le prove scritte sono 40. Può accedere al terzo sbarramento (quello orale, per cui si prevede anche una simulazione di lezione frontale), che vale 30 punti. E 30 punti valgono anche i titoli dei candidati. Fra questi titoli vi è, oltre al diploma di laurea e i master, l'esperienza professionale fatta in istituti pubblici o privati.


Il bacino dei potenziali partecipanti è abbastanza ampio. Si parla di 150 - 200 persone. Nelle scuole trentine attualmente - spiegano i tecnici della Provincia - sono 300 gli insegnanti di religione impiegati, di cui circa 200 di ruolo.
Quello del precariato, in questo caso dei docenti, è un problema che la giunta provinciale uscente lascia in eredità a quella nuova, all'esecutivo che verrà formato dal governatore del Trentino Ugo Rossi. In cinque anni, per quanto riguarda il comparto istruzione, si dovranno dare risposte ai 1.382 insegnanti precari di elementari, medie e superiori. Quelli attualmente di ruolo sono 5.748; sono circa 1.000 i contratti per supplenze brevi assegnati dalle scuole nel corso dell'anno. Per quanto riguarda i docenti di religione cattolica, c'è da dire che quella del concorso è una decisione presa con due delibere estive (26 luglio e 27 settembre). Insomma per gli addetti ai lavori non rappresenta una novità. Il nuovo assessore provinciale dovrà occuparsi, fra le altre cose, anche dei Pas (Percorsi abilitanti speciali), destinati a chi ha tre anni di attività in cattedra al proprio attivo, oltre che degli abiltati con il Tfa (Tirocinio formativo attivo) ordinario. A questi ultimi la Provincia aveva promesso l'inserimento in graduatoria, salvo poi fare marcia indietro.
E quando si parla di assunzioni - quindi di contratti a tempo indeterminato, quindi di garanzie minime per il futuro - non si scherza. I precari (nuovi e storici) sembrano intenzionati a dare battaglia.

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