Bimbo si infortunò in palestra, l'insegnante viene assolta

«La fine di un incubo». Così un insegnante di ginnastica precaria, assistita dall'avvocato Giuliano Valer, ha accolto l'assoluzione per improcedibilità dell'azione penale nel processo che la vedeva imputata per lesioni colposo aggravate per l'infortunio di un alunno. Il giudice Avolio ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per remissione di querela (la famiglia è stata risarcita dall'assicurazione della Provincia), mentre è venuta meno l'aggravante della violazione delle norme anti infortunistiche. In altre parole per il giudice il fatto non si configura come infortunio sul lavoro

avvocati avvocato tribunale sentenzaTRENTO - «La fine di un incubo». Così un insegnante di ginnastica precaria, assistita dall'avvocato Giuliano Valer, ha accolto l'assoluzione per improcedibilità dell'azione penale nel processo che la vedeva imputata per lesioni colposo aggravate per l'infortunio di un alunno. Il giudice Avolio ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per remissione di querela (la famiglia è stata risarcita dall'assicurazione della Provincia), mentre è venuta meno l'aggravante della violazione delle norme anti infortunistiche. In altre parole per il giudice il fatto non si configura come infortunio sul lavoro. L'incidente avvenne il 25 marzo 2010 nella palestra di una scuola elementare della Valsugana.

 

I bambini erano stati divisi in tre gruppi. Due facevano una partita a calcetto, arbitrata dall'insegnante, mentre il terzo gruppo era con un collega. Nell'attesa un bimbo di 9 anni cadde rompendosi un braccio mentre faceva un esercizio con la scala orizzontale. Esercizio che l'imputata nega di avere autorizzato. Il padre del bimbo aveva denunciato l'insegnante e le chiedeva 50 mila euro di risarcimento. Alla fine l'assicurazione ha versato 18 mila euro.

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