Amianto a Cognola, a pochi metri dalla materna

Amianto a Cognola, a pochi metri dalle case e dal giardino della scuola materna della Fondazione Kofler. La denuncia del presunto nuovo caso di inquinamento ambientale è venuta dal Movimento Cinque Stelle, a seguito di una segnalazione di un residente. Paolo Vergnano e Cristiano Zanella sono andati sul posto ed hanno telefonato alla centrale della polizia municipale. Gli agenti sabato pomeriggio sono saliti in collina ed hanno rilevato la presenza di sostanze sospette. Ora la pratica passa al Nucleo operativo ambientale

di Andrea Tomasi

Amianto a Cognola, a pochi metri dalle case e dal giardino della scuola materna della Fondazione Kofler. La denuncia del presunto nuovo caso di inquinamento ambientale è venuta dal Movimento Cinque Stelle, a seguito di una segnalazione di un residente. Paolo Vergnano e Cristiano Zanella sono andati sul posto ed hanno telefonato alla centrale della polizia municipale. Gli agenti sabato pomeriggio sono saliti in collina ed hanno rilevato la presenza di sostanze sospette. Ora la pratica passa al Nucleo operativo ambientale, ma dopo la prima ispezione pare confermato il fatto che si tratti di lastre di eternit, contentente amianto.
Resta ora da capire chi e come ha depositato quel materiale su una striscia di terreno, tra le abitazioni, un orto, il parco con i giochi per bambini e la sede della scuola d'infanzia della Kofler, che fa capo all'associazione Coesi, che è guidata da Roberto Avanzi. Quel lembo di terra, all momento, non viene utilizzato dalla scuola materna, ma appartiene alla stessa. Si tratta di una lunga striscia, in parte incolta, in parte coltivata. È da tempo data in concessione alla famiglia Gianordoli, che abita nella vicina abitazione. Luciano Gianordoli ieri è stato sentito dagli agenti. «Noi usiamo solo una porzione del terreno - dice - ma è anche vero che una volta non si sapeva quanto pericoloso fosse l'amianto. C'era un po' dappertutto e, quando era ora di buttarlo, si lasciava un po' dappertutto». Una ricostruzione, questa, che non tranquillizza chi abita vicino. L'amianto è un materiale fuori legge dal 1992, in quanto sono riconsociuti gli effetti cancerogeni. La pericolosità è strettamente connessa alla volatilità della sostanza. Ora, per quanto riguarda il caso specifico, saranno gli agenti di polizia a stabilire se le lastre (ancora da definire il quantitativo in parte sotterrato) individuate nel prato di Cognola hanno mantenuto la loro compattezza o se, con il deposito, sono state sbriciolate. Secondo alcuni residenti le onduline di eternit e i vari frammenti sono stati collocati in zona tanto molto tempo fa. Di opinione diversa è il presidente di Coesi Roberto Avanzi, capolista di Progetto Trentino, la compagine guidata da Remo Mosna e inventata dall'ex assessore provinciale Silvano Grisenti. «Quella zona è stata pensata come spazio parcheggio di servizio alla scuola, che - ricordiamo - è in fase di ampliamento. Quando abbiamo fatto i sopralluoghi l'amianto non c'era. Qualcuno evidentemente ce l'ha buttato di recente, perché non proviene dal cantiere dell'istituto, che chiuderà a fine dicembre. Aspettiamo l'esito della visita dei vigili urbani e poi toglieremo quel materiale». La bonifica può avvenire con rimozione, incapsulamento o confinamento. Tutto dipende dallo stato del materiale che contiene le fibre della sostanza tossica. Ieri - quando Vergnano e Zanella, esponenti e candidati del 5 Stelle, si sono presentati a Cognola con gli agenti della polizia municipale per capire se c'era pericolo per ambiente e salute - molti residenti hanno chiesto spiegazioni. Nelle prossime settimane si conoscerà l'esito delle analisi.

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