Scuola, la supplenza assegnata con un sms

Un sms che ti può cambiare, almeno un po', la vita. Quest'anno la Provincia, per assegnare le «supplenze» residue di elementari, medie e superiori, utilizza un semplice messaggino. E il diretto interessato avrà 9 ore di tempo, dal giorno successivo all'invio, per accettare la proposta. Ieri, intanto, in via Gilli, è andato in scena il consueto copione delle chiamate per l'assegnazione dei posti. Vita da precari

di Andrea Tomasi

Scuola elementare, Watson! Stai ore davanti al pannello luminoso allestito nella sala di via Gilli, sede del Dipartimento della conoscenza della Provincia. Individui la scuola che ti interessa, quella dove ti piacerebbe insegnare o continuare a insegnare. Attendi la chiamata (in rigoroso ordine di graduatoria) e speri che nessuno delle maestre o dei maestri di scuola primaria, precari come te ma che verranno chiamati prima di te, abbia intenzione di andare nella stessa scuola. E se qualcuno «ti prende il posto», preparati una scelta alternativa. Perché altrimenti rimani a casa. Intanto, siccome (come sempre) alcuni posti non saranno assegnati, la Provincia si attrezza: da quest'anno le proposte di contratto annuale (parliamo di quelli residui, post convocazioni) da parte dei singoli istituti non saranno fatte con chiamata telefonica, ma via sms, con una procedura ben definita (si deve accettare entro 9 ore dal giorno successivo all'invio). Sistema previsto per elementari, medie e superiori.
C'è caldo nella sala al piano rialzato del Palazzo dell'istruzione. Insegnanti col pancione e compagni che spingono carrozzine e passeggini. «Non sono un docente - ci dice uno di questi - Faccio l'accompagnatore alle convocazioni: è praticamente un lavoro a tempo pieno». E ogni anno è così. Vita da precari, per la scuola Primaria che però tutti chiamano ancora Elementare. Non ci vuole Sherlock per capire come il sistema possa logorare chi lavora in cattedra. Ci sono le posizioni vacanti (posto garantito per tre anni), ci sono le temporanee (un anno) e poi ci sono gli spezzoni. Si prende ciò che si può, a seconda delle necessità e delle possibilità. Naturalmente si cerca di trovare qualche posto non troppo lontano da casa. Il sistema organizzativo ha le sue pecche. «Tutti non riesci ad accontentarli» lo dicono anche i rappresentanti sindacali (Cgil, Cisl e Uil) che fino al 29 seguiranno i lavori di assegnazione delle cattedre di tutte le scuole di ogni ordine e grado. «La perfezione non esiste - commenta Cinzia Mazzacca, Cgil - Non sempre è possibile stabilizzare chi entra come supplente. Pensiamo alla docente che prende il posto di due part time. E se uno di questi rientra? Cosa può accadere? Noi abbiamo sempre detto che si deve stabilizzare laddove è possibile. Per quanto riguarda la scuola primaria quest'anno parliamo di 144 posizioni vacanti (sono 2482 quelli dell'organico di diritto) e di 58 nuove assunzioni definitive».
Nei giorni scorsi, sempre alle elementari, sono rimaste vuote le caselle di alcune cattedre da insegnante di lingua straniera (soprattutto inglese). Per queste (e per le altre prive di titolare) nelle prossime settimane i vari istituti scolastici provvederanno alle chiamate (da graduatorie di istituto). Chiamate rivolte a tutte le fasce, anche a quella dei superprecari, che in alcuni casi hanno titoli di specializzazione.
E, come detto, la chiamata questa volta sarà fatta via sms (è attesa per oggi la delibera della giunta provinciale). C'è chi, da parte sindacale (è ad esempio il caso della Uil Scuola), mette in guardia: «Operazione rischiosa. Checché se ne dica in Provincia, non tutto il Trentino è coperto in termini di telecomunicazioni. E se qualcuno non riceve in tempo gli sms in questione? Prevediamo un mare di ricorsi». Ma torniamo al Palazzo dell'Istruzione, che sarà affollato di insegnanti fino a fine mese. Davanti alla porta d'entrata, con l'aria un po' abbattuta, incontriamo una delle tante maestre elementari, che ogni anno si mettono in attesa della chiamata per la cattedra. Si chiama Cristina Bertanza. Mentre aspetta un'amica e collega, ancora all'interno in attesa di conoscere il suo futuro, telefona e si fuma una sigaretta. Abbattuta? È andata male? «In realtà dovrei essere contenta. Ho il diploma magistrale e ho superatro uno dei concorsi riservati. Dopo 10 anni di contratti annuali, oggi ho ottenuto posto vacante per tre anni». Dove? «Ad Ala, poco lontano da casa». E non è contenta? «Sì certo». Non ne ha l'aria. «Lo so. Stavo pensando ai bambini della scuola di Sabbionara d'Avio, che ho portato fino in terza. Mi dispiace lasciarli. E pensare che c'è una collega che da Ala si sposta ad Avio. Ma un contratto di tre anni quando mi ricapita?».

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