Il soccorso in elicottero  da domani anche di notte

Il volo prevede un elicottero in servizio e sarà possibile solo da piazzola illuminata a piazzola illuminata (in tutto sono 18) quando le condizioni di visibilità lo consentono (statisticamente circa 200 notti l'anno); negli altri casi l'equipe medica partirà in auto da Trento per l'appuntamento con l'ambulanza dell'ospedale periferico

di Zenone Sovilla

elicottero infermiereTRENTO - Conto alla rovescia per la rivoluzione nell'elisoccorso in Trentino: da domani, primi luglio, scatterà il servizio «H24», vale a dire il volo notturno di emergenza, progetto elaborato dall'Azienda sanitaria, che sostanzialmente ha l'obiettivo di trasportare rapidamente i pazienti critici (per malori o incidenti) dalle valli all'ospedale Santa Chiara. Sull'operazione, fortemente voluta dalla Provincia (costo totale circa un milione e 800 mila euro), si erano addensate nubi, specie per le resistenze dei vigili del fuoco permanenti, preoccupati in seguito alla compressione dei tempi di preparazione della svolta nel sistema di pronto intervento. Poi, giovedì sera, l'accordo, dopo un pomeriggio di confronto tra i rappresentanti dell'ente pubblico e i sindacati (Cgil, Cisl Uil e Fenalt), seduti al tavolo della «commissione di trattamento».

La Provincia ha accolto una serie di osservazioni riguardanti criticità quali la pianta organica insufficiente e la necessità di puntualizzare i protocolli operativi. Perciò si è concordato che quella che partirà il 1° luglio sarà una fase di transizione che durerà fino al 31 dicembre, data entro la quale dovranno essere risolte le principali problematiche.

Fra le certezze messe nero su bianco figura l'assunzione di 18 vigili del fuoco (il concorso per la selezione è in atto) cui nel 2014 ne verranno aggiunti altri sette. Rientrano così le preoccupazioni sul rischio di essere travolti dalle ore di lavoro straordinario necessarie per garantire il servizio notturno. Un altro versante che ha registrato un'improvvisa schiarita è quello della compatibilità e delle priorità in caso di emergenze contemporanee: la Provincia si è impegnata a elaborare protocolli operativi puntuali per evitare dubbi interpretativi che potrebbero condizionare gli interventi.

Rimane aperta la vecchia questione della piazzola di atterraggio di Rovereto, presidiata dai vigili del fuoco permanenti perché il locale corpo volontario non ha voluto attrezzarsi per farsi carico di questa mansione: l'ente pubblico si è impegnato a trovare una soluzione.
Sugli altri fronti, si prevedono parimenti integrazioni per gestire la nuova organizzazione: a breve dovrebbero concludersi le procedure di selezioni per assumere tre nuovi piloti ed altrettanti tecnici. Nel frattempo si procederà, sulla base di quanto concordato per il personale di volo attuale, per avviare la «rivoluzione». Per quanto riguarda i sanitari si sono programmati dei rinforzi (medici rianimatori e infermieri) per la disponibilità notturna all'eventuale decollo dall'eliporto di Mattarello.

Il volo prevede un elicottero in servizio e sarà possibile solo da piazzola illuminata a piazzola illuminata (in tutto sono 18) quando le condizioni di visibilità lo consentono (statisticamente circa 200 notti l'anno); negli altri casi l'equipe medica partirà in auto da Trento per l'appuntamento con l'ambulanza dell'ospedale periferico. 

Un altro aspetto della nuova architettura dell'emergenza riguarda l'area urbana di Trento, che secondo i piani potrà giovarsi a sua volta dell'automedica con anestesista rianimatore e infermiere attivata per l'elisoccorso. Z. S.

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