Spending review, salvi tre nostri ospedali

I mini-ospedali (in foto quello di Borgo) sono salvi. Secondo quanto si apprende, nel decreto sulla spending review non ci sarebbe più l'intervento previsto dalle bozze circolate nei giorni scorsi che ipotizzava la chiusura per decreto - di fatto un taglio deciso direttamente - delle strutture ospedaliere con meno di 80 posti letto. In Trentino rischiavano la chiusura le strutture di Borgo, Tione e Cavalese. Ugo Rossi: "Sulla sanità abbiamo competenza primaria ovvero decidiamo noi come organizzarci, quante e quali risorse destinare alla sanità, quali razionalizzazioni fare sulla spesa. Non può farlo lo Stato: non riceviamo nessuna contribuzione per pagare le spesa sanitaria sul nostro territorio, il Servizio sanitario è finanziato interamente con risorse del nostro bilancio e quindi dalle tasse versate dalle nostre imprese e cittadini" 

UGO_ROSSI_3822795.jpgTRENTO - I mini-ospedali sono salvi. Secondo quanto si apprende, nel decreto sulla spending review non ci sarebbe più l'intervento previsto dalle bozze circolate nei giorni scorsi che ipotizzava la chiusura per decreto - di fatto un taglio deciso direttamente - delle strutture ospedaliere con meno di 80 posti letto.

Oggi alle ore 17 si riunirà a Palazzo Chigi il consiglio dei ministri.

 

Lo annuncia il sito del governo, confermando così le anticipazioni di ieri. All’ordine del giorno (che non è specificato) con ogni probabilità il decreto legge sulla spending review.

 

Sull'argomento la Provincia ha fatto sapere di avere la competenza primaria sulla sanità e quindi gli eventuali tagli decisi dal Governo non si applicano alla nostra realtà. A precisarlo l'assessore alla salute e politiche sociali del Trentino Ugo Rossi, in merito all'ipotesi avanzata dal Governo Monti di chiudere gli ospedali con meno di 80 posti letto.

 

"Sulla sanità abbiamo competenza primaria ovvero decidiamo noi come organizzarci, quante e quali risorse destinare alla sanità, quali razionalizzazioni fare sulla spesa - commenta Rossi -. Non può farlo lo Stato: non riceviamo nessuna contribuzione per pagare le spesa sanitaria sul nostro territorio, il Servizio sanitario è finanziato interamente con risorse del nostro bilancio e quindi dalle tasse versate dalle nostre imprese e cittadini".

 

"Abbiamo avviato da tempo una razionalizzazione anche della spesa sanitaria per quanto riguarda gli ospedali, attraverso la creazione di un'unica rete ospedaliera costituita dagli ospedali di Trento e di Bolzano e dagli ospedali di valli di Cavalese, Borgo Valsugana, Tione, Cles ed Arco - conclude Rossi -. Un percorso illustrato alcune settimane fa al ministro alla salute, Renato Balduzzi, durante la sua visita in Trentino al costruendo centro di protonterapia. Di conseguenza non ci saranno rischi di chiusura per nessuno dei nostri ospedali". 

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